Grindr, la popolare app di incontri pensata per connettere le persone LGBTQ+, produrrà la sua prima serie tv originale, che si chiamerà Bridesman. Grindr è famosa soprattutto tra gli uomini gay che cercano un appuntamento: della cultura queer si sono occupate anche molte serie tv e network come Netflix ne hanno fatto una bandiera (qui potete leggere di quella volta che Netflix ha blastato un utente omofobo). Non sempre, però, le persone omosessuali sono contente di come vengono rappresentate sul piccolo schermo: James Corden è stato aspramente criticato per la sua interpretazione in The Prom, come potete leggere qui. La polemica divide la comunità anche su quali attori dovrebbero interpretare personaggi gay: secondo Jim Parsons, tutti lo possono fare.
L’applicazione, che si basa sulla geolocalizzazione come la celebre Tinder, ha annunciato che comincerà a produrre contenuti originali ispirati alla serialità televisiva, come questa serie, che sarà disponibile in maniera totalmente gratuita sia su YouTube che sulla stessa app. Grindr è stata fondata nel 2009 dall’imprenditore di Los Angeles Joel Simkhai ed è rapidamente cresciuta in popolarità negli ultimi anni, in particolare tra gli uomini gay. L’app consente agli utenti di visualizzare i profili di altri utenti nelle vicinanze e inviare loro messaggi.
Bridesman inizierà la produzione questo mese, come riporta Deadline. La serie comica vede come protagonista Jimmy Fowlie (The Other Two, Go-Go Boy Interructed) nei panni di testimone di nozze gay che tenta di mandare all’aria il matrimonio del suo migliore amico. Creata da John Onieal e diretta da Julian Buchanan, la serie sarà composta da episodi che avranno una durata dai 6 ai 10 minuti, disponibili per lo streaming su YouTube e sull’app Grindr. Nel cast di Bridesman ci saranno i comici Jimmy Fowlie (The Other Two, 2 Broke Girls), Sydnee Washington e Shannon Devido (Difficult People) e, come guest star, appariranno anche Liva Pierce, Calvin Seabrooks, Benito Skinner e Kim Petras.
Bridesman arriva sulla scia di altri due progetti che Grindr ha lanciato, nel tentativo di mantenere i suoi utenti attivi e connessi durante la pandemia. Pride Preserves, un evento in-app di 30 giorni, si è svolto la scorsa estate e il Fright Now Fest, a tema Halloween, lo scorso ottobre. Con limitate opportunità di interazione faccia a faccia dovute alle restrizioni anti pandemia, non c’è da meravigliarsi che Grindr sia tra le tante app di appuntamenti che hanno segnalato un maggiore utilizzo da un anno a questa parte: persino app non propriamente nate per gli appuntamenti come Among Us vengono utilizzate con questa finalità.
L’esperimento nel mondo della serialità di piattaforme come Grindr, nate per favorire e creare incontri tra le persone, non è certo una novità. Nel 2019, la popolare piattaforma di incontri Tinder ha rilasciato una miniserie post-apocalittica, Swipe Night, con elementi interattivi e visibile direttamente sull’app. Nello stesso anno Scruff, un’altra app di appuntamenti LGBTQ +, ha lanciato Hosting, un quiz dal vivo ispirato al celeberrimo gioco da tavolo Trivia e durato fino a settembre 2020. Mentre questi esperimenti televisivi e social hanno dovuto lottare con la longevità e la coerenza, si spera che Bridesman aggiunga un po’ di arguzia e divertimento al panorama dei contenuti queer, quando debutterà questo autunno.
Nonostante sia considerata il riferimento principale in materia di incontri per le persone LGBTQ+, l’app in passato era stata criticata per la presenza tra le sue funzioni di un filtro che cambiava l’etnia dell’utente. Dopo le polemiche, il filtro è stato rimosso dalla piattaforma, in risposta alle richieste pervenute anche dai movimenti per i diritti delle minoranze. Dopo l’uccisione di George Floyd da parte della polizia, è stata rilasciata una dichiarazione pubblica in cui viene espressa la solidarietà con il movimento Black Lives Matter da parte dei vertici di Grindr.