Mads Mikkelsen ha guidato il cast dello show della NBC nei panni di Hannibal Lecter; la storia funge in gran parte da prequel ai romanzi di Thomas Harris ed esplora il rapporto tra Hannibal e il profiler dell’FBI Will Graham. Pur prendendo in prestito elementi dal romanzo del 2006, la serie non ha generalmente esplorato i retroscena dei protagonisti, concentrandosi invece sulle origini della loro relazione e su come questa abbia influenzato coloro che li circondano.
Analizzando la serie televisiva, l’attore ha spiegato come il team creativo abbia cercato di distinguere la sua interpretazione da quelle precedenti
In onore del suo ruolo in Indiana Jones e il Quadrante del Destino, Mads Mikkelsen si è seduto con GQ per descrivere i suoi personaggi più iconici. In particolare, l’attore, ha spiegato perché gli autori si sono rifiutati di esplorare la sua storia passata, ritenendo che la serie sarebbe diventata “banale”:
“Non volevamo che fosse un classico psicopatico. Se è così, allora ci immergeremo nel suo passato, in quello che gli è successo, “Oh, c’è stato qualcosa”. Diventa una storia banale che avrebbe potuto essere risolta presto, ma non ci piaceva l’idea di capire il suo percorso, volevamo solo che fosse questo, e non un classico psicopatico. Volevamo che fosse un uomo con emozioni ed empatia, ma a differenza del protagonista dello show, Will Graham, che non ha il controllo della sua empatia, ne ha troppa, Hannibal ha il controllo completo di quando averla e quando darla. Sono come una situazione yin-yang, questa era l’idea dello show, che ci girassero intorno, e alla fine qualcosa doveva accadere, e così è stato”.
Come nota Mikkelsen, la decisione di esplorare la storia di Hannibal sarebbe stata originale, dando al protagonista una motivazione emotiva per i suoi omicidi senza i temi psicologici più profondi per cui i romanzi originali erano stati elogiati. Inoltre, riduce l’eredità complessiva a tropi ben collaudati del genere horror, avvicinandolo a personaggi come Freddy Krueger o Jason Voorhees piuttosto che all’horror elevato di cui godeva all’inizio.
La terza stagione avrebbe adattato alcuni elementi di Hannibal Rising, in particolare la storia di Lecter, ma ha adottato un approccio migliore, mantenendo molti dettagli vaghi, tranne la conferma del destino della sorella, anche se non è chiaro se sia avvenuta nello stesso modo del romanzo prequel e del film. Ripristinando la misticità del personaggio senza retconare completamente un intero materiale di partenza, il creatore Bryan Fuller si è dimostrato uno dei migliori visionari dietro l’adattamento dei romanzi di Harris.