Mancano solo due giorni alla fine di Hanno Ucciso L’Uomo Ragno, e la malinconia sembra già mangiarci. Nelle ultime ore la serie Tv ha provocato numerose reazioni anche da parte di chi è stato citato all’interno delle ultime puntate. Stiamo parlando di Claudio Cecchetto, il Dio degli anni ’90 che ha scoperto gli 883 portandoli al successo. Il produttore ha infatti rilasciato un’intervista in cui ha parlato del suo ruolo nella Serie Tv e di che cosa non abbia gradito. Nella stessa intervista Cecchetto ha anche raccontato del suo rapporto, ormai finito, con il cantante Max Pezzali (qui le sue parole). Nelle ultime ore anche Mauro Repetto, dopo aver commentato la serie, si è espresso riguardo al rapporto finito tra Max e Claudio, commentando anche la sua decisione di abbandonare gli 883 dopo soli due anni dal grande successo.
Mauro Repetto (come raccontato qui più dettagliatamente) oggi si divide tra l’Italia e l’estero dopo aver abbandonato gli 883 per cercare di avverare il suo sogno americano. In una lunga intervista al Corriere della Sera, Repetto ha commentato i dissapori tra Pezzali e Cecchetto, parlando anche della sua decisione di abbandonare gli 883. Qui di seguito le sue parole
«Spero che un giorno Max e Claudio facciano pace. Prima di diventare tre vecchi in carrozzina mi piacerebbe bere ancora una volta una Tennent’s rossa tutti insieme.» Sul suo rapporto con il cantante Max Pezzali (qui tutte le informazioni sul personaggi), Mauro Repetto (qui tutte le info sul personaggio della serie) racconta:
«È stato il mio migliore amico in assoluto, non potrò mai avere un migliore amico come lui, è la persona a cui umanamente sono stato più legato. Quando sei suo amico diventi una sola persona, ha inventiva e generosità, ha la capacità fusionale di farti divertire. Max mi ha sempre fatto l’effetto del surrealismo di André Breton, con una frase mi dava la possibilità di lasciare la sedia del banco a cui ero inchiodato per partire in un film in un universo parallelo. Ricordo una delle sue prime frasi durante un’assemblea a scuola: ti immagini se apparissero dei camosci e degli stambecchi dietro alla professoressa? Era così: un flash, un click surrealista geniale. Fingendo di ascoltare quello che succedeva intorno a noi partivamo per un viaggio in una galassia totalmente diversa.»
Mauro Repetto si è lasciato andare anche al racconto del suo rapporto con Max Pezzali al momento della sua decisione di abbandonare gli 883: «E’ successo quando tra me e Max sono cambiate le frequenze. Tra noi non si è rotto niente, la nostra amicizia rimane ancora forte, ma a un certo punto è arrivata questa chitarra con una nota distorta. La spiegazione che mi sono dato è che il duo, la coppia, è il vettore che va più veloce da un punto A a un punto B, però consuma tanto carburante così velocemente che senza accorgetene rimani in panne. Rimani per strada, scendi dalla macchina e a quel punto ognuno prende una direzione diversa. Come se due radio improvvisamente si sintonizzassero su frequenze diverse: non captavamo più le stesse note, è successo qualcosa di «davidlynchano», alla Mulholland Drive».
Ma cosa c’è di vero e cosa invece è romanzato nella serie sugli 883? Ne abbiamo parlato dettagliatamente qui
Entrambi, secondo le parole di Repetto, sognavano l’America, con la differenza che lui ha deciso di provarci davvero, prendendo la decisione di abbandonare il duo: «Sì, ma tutti e due parlavamo di american dream, anzi lui per primo era stato a New York e mi aveva raccontato la scena rap newyorkese. Per me era quindi normale andare a vedere quella giostra, cercare quella chimera che mi richiamava così forte. Non andavo via da niente, semplicemente proseguivo la mia sete di sogni, l’unica cosa che ho sottovalutato è stata la lingua. Mi proponevo come sceneggiatore ma non sapevo quasi parlare l’inglese […] Con Max non ho mai discusso una volta in mia vita di soldi, parlavamo solo di sogni e desideri. Tra di noi il denaro non è mai stato argomento di confronto: sono partito per un’altra giostra, chissenefrega di quello che ho lasciato».
Nonostante il tempo e le decisioni diverse prese lungo il percorso, gli 883 non hanno dunque mai lasciato andare il loro forte rapporto d’amicizia, tanto da tornare più volte insieme sui palchi più importanti d’Italia. La domanda che si pongono tutti, a soli due giorni dal finale di Hanno Ucciso L’Uomo Ragno, resta dunque la stessa: se dovesse esserci una seconda stagione, si concentrerà sul successo e seguente abbandono di Mauro Repetto? Un dubbio legittimo, ma di cui al momento è impossibile conoscere risposta. D’altronde, ancora non è stato rivelato nulla di ufficiale sull’ipotesi di una possibile seconda stagione.