Si è iniziato a parlare di Hanno Ucciso l’Uomo Ragno sin da quando è stata annunciata la creazione della serie, che ha poi continuato a far parlare di sé e non ha affatto deluso le nostre aspettative. Adesso che la prima stagione è giunta al termine (qui trovate la nostra recensione del finale della serie), abbiamo già la conferma che ce ne sarà una seconda. Ad annunciarlo è stato lo stesso regista della serie, Sydney Sibilia.
Hanno Ucciso l’Uomo Ragno avrà una seconda stagione, secondo quanto rivelato da Sydney Sibilia
Nel corso di un’intervista per Fanpage, Sydney Sibilia ha infatti affermato che c’è ancora molto da raccontare. Ecco le sue parole a tal proposito: “Non solo la stiamo pensando, la stiamo scrivendo e fra poco la giriamo pure. La serie è concepita su due stagioni, tant’è che a un certo punto della seconda puntata si vede il Festivalbar, che poi non si vede più. Il bello deve ancora venire, abbiamo tutte le canzoni fighe ancora non citate”
Sembra che non dovremo aspettare poi così tanto per la seconda, già attesissima stagione di Hanno Ucciso l’Uomo Ragno. Il regista ha continuato: “Stiamo ultimando la scrittura e pensiamo di girarla questa primavera/estate, per arrivare più o meno con la seconda nello stesso periodo dell’anno”
Insomma, per adesso non ci resta che aspettare la conferma ufficiale di Sky. Intanto, vi ricordiamo che nell’ultimo episodio della prima stagione abbiamo lasciato Max e Mauro reduci da un’esperienza che li ha visti travolti dai fan, ormai alle prese con un successo che ha cambiato le loro vite.
La seconda stagione di Hanno Ucciso l’Uomo Ragno potrebbe arrivare già tra un anno
Mentre aspettiamo di avere delle novità riguardo i nuovi episodi della serie, possiamo già affermare che Hanno Ucciso l’Uomo Ragno ha ricevuto numerosi consensi e il riscontro del pubblico è stato sicuramente positivo. Ad aver apprezzato la serie è stato anche il fumettista romano Zerocalcare, che ha detto: “Bellissima, brillante, scritta in modo fresco, intelligente e pienissima di idee visive e narrative. Posto che per me gli 883 sono la cosa migliore che sia capitata al mainstream italiano negli ultimi 30 anni, l’epica degli sfigati che crescono in posti sfigati prima mi ha fatto sentire meno solo, poi ha plasmato la mia visione del mondo e di conseguenza il mio lavoro”.