Annunciata nel 2023, la HBO sta lavorando all’adattamento televisivo della saga letteraria di Harry Potter, scritta dall’autrice J. K. Rowling e portata al cinema con una serie di 8 film dal 2001 al 2011. Al momento i dettagli noti sono pochi, ma sappiamo che a questo progetto sta lavorando la showrunner Francesca Gardiner (His Dark Materials, Succession), mentre Mark Mylod (Succession, Il Trono di Spade) dirigerà diversi episodi. La HBO ha promesso che la serie debutterà nel corso del 2026.
Nel cast dei film abbiamo visto anche Bonnie Wright, che ha prestato il volto a Ginny Weasley, interesse amoroso del protagonista Harry Potter interpretato da Daniel Radcliffe. In una recente intervista l’attrice ha detto che le piacerebbe che la serie di HBO dedicasse più spazio agli sviluppi della relazione tra Ginny e Harry.
Bonnie Wright spera che il rapporto tra Ginny e Harry abbia più spazio nella serie HBO di Harry Potter
Come sanno i fan che hanno letto i libri e/o visto i film, Ginny e Harry si incontrano dopo che Harry fa amicizia con suo fratello, Ron (interpretato da Rupert Grint nei film). Nel corso della storia, diventano amici e alla fine si innamorano, si sposano e hanno tre figli.
Intervistata da Variety in occasione dell’evento Back to Hogwarts al New York’s Grand Central Terminal, l’attrice Bonnie Wright ha parlato della serie TV HBO, rivelando la speranza che questo nuovo progetto includa elementi non comparsi nei film originali, tra cui i momenti chiave della storia d’amore tra Ginny e Harry. Dice:
“Vorrei vedere di più lo sviluppo della relazione tra Ginny e Harry. Ci sono momenti in cui iniziano a innamorarsi. Penso che vorrei vedere di più dell’arco narrativo di Ginny, di come il suo personaggio diventi una compagna vera e fedele per Harry, di come lei capisce e conosce davvero la sua storia. Quindi spero solo che vedremo quell’evoluzione di quel personaggio – e di tanti altri personaggi. Se solo avessimo potuto avere film di cinque ore. Ci sono così tanti personaggi che hanno momenti che amo dei libri – come Neville e Luna – quindi spero, come fan dei libri, di poterne vedere di più”.
La HBO ha infatti affermato che il nuovo adattamento sarà fedele al materiale originale, con l’intenzione di fare appassionare una nuova generazione alle avventure del maghetto.
Effettivamente, avendo la possibilità di estendere il racconto in più ore e in più stagioni, possiamo ben sperare che la serie darà spazio a dettagli, personaggi e trame che nei film vengono solo accennate o sono addirittura totalmente assenti, dando così nuova vita ai libri.
Wright ha anche escluso l’idea di apparire nella serie in un ruolo diverso o in un cameo, sottolineando che “potrebbe creare un po’ di confusione”. “Potrebbe essere strano. Quindi no, starò volentieri a guardare”, ha detto.
I consigli di Bonnie Wright ai nuovi interpreti
Wright non ha consigli particolari da offrire ai nuovi membri del cast poiché vuole che si sentano liberi di esplorare i ruoli a modo loro; prevede però che ci sarà “un po’ più di pressione” per i giovani attori che interpreteranno Harry, Ron, Hermione, Ginny e gli altri personaggi iconici. Afferma:
“Quando stavamo realizzando noi i film, non sapevamo dove sarebbe andato a finire la saga. E all’epoca non c’erano i social media, quindi era una specie di piccola bolla al suo interno. Ma penso anche che sia un’opportunità davvero divertente per queste persone, indipendentemente dal modo in cui verranno scelti o da come interpreteranno i loro ruoli. Non credo che avrei alcun consiglio, a dire il vero, perché penso che sia molto importante per loro essere nel loro mondo e nella loro interpretazione. Ed è così importante, parlando dal punto di vista un’attrice e di una regista, rendere il ruolo davvero proprio. Quindi non vedo davvero l’ora di essere questa volta dalla parte di chi guarda la serie ogni settimana in televisione, il pubblico. E spero davvero che le interpretazioni siano diverse, vive, nuove e fresche.”
A gennaio l’executive di Warner Bros. aveva sottolineato che il casting per la serie sarebbe stato «complicato».