Attenzione: l’articolo contiene spoiler sull’episodio 1×10 di House of the Dragon.
Il decimo e ultimo episodio della prima stagione di House of the Dragon è stato rilasciato in America da soli due giorni, eppure in fan sono già in fermento per l’uscita del secondo capitolo di quello che si candida a essere uno degli show migliori della HBO. Ambientata diversi anni prima delle avventure e dei personaggi che tanto abbiamo amato in Game of Thrones, una delle migliori serie fantasy di sempre, la storia riprende parte dello stile che tanto avevamo amato nello show madre, ma se ne discosta su diversi punti.
Uno degli elementi che più differenziano House of the Dragon e Game of Thrones è la minore coralità dei suoi personaggi. Lo spin-off, infatti, ha lasciato fino a ora maggior spazio ai membri principali della famiglia Targaryen, trascurando in parte il punto di vista degli altri personaggi.
Una caratteristica che non avevamo ritrovato in Game of Thrones, lì dove il considerevole numero di personaggi, la distanza fisica tra le varie famiglie e la necessità di raccontare i diversi punti di partenza che avevano alla fine condotto i protagonisti a unirsi in un’unica grande battaglia, avevano reso necessario un tipo di narrazione che prescindesse da un unico protagonista e che si dedicasse in eguale misura a una varietà di punti di vista.
E proprio questa varietà di prospettive sarà il nuovo elemento caratterizzante della seconda stagione di House of the Dragon, un capitolo che si rivelerà proprio per questo molto più simile alla serie da cui trae le sue origini.
A dichiararlo è lo showrunner della serie, Ryan Condal, che intervistato da EW, ha dichiarato:
Non so se la Danza dei Draghi avrà mai lo sprawl che ha fatto il Trono di Spade, semplicemente a causa di North of the Wall, Essos e tutti questi altri posti in cui è andato. Ma certamente la stagione che stiamo scrivendo, i ritmi di questo show, sembreranno molto più simili a una stagione di mezzo, le stagioni 3-6 di Game of Thrones, in termini di portata, ampiezza e numero di personaggi.
La seconda stagione cade in quel pezzo d’insieme in cui stai seguendo più personaggi. Non sono tutti nello stesso posto, ma questa è ancora la storia di Alicent e Rhaenyra e delle loro famiglie che si scontrano. Non ci allontaneremo improvvisamente dal raccontare le loro storie. È solo la natura di questa cosa, nella stagione 2, apre davvero il mondo in grande stile e lo sprawl cresce un po’.
La conclusione della prima stagione di House of the Dragon, in effetti, sembra proprio aver aperto a questa possibilità di crescita dei punti di vista di cui Condal parla. Con i figli di Rhaenyra inviati in sella ai loro draghi alla ricerca di alleati per l’imminente guerra con la regina Alicent e il volo verso Nord di Jacaerys, la storia si affaccia alla possibilità di donare un ruolo maggiore alla famiglia Stark e ad altre storiche casate già conosciute in Game of Thrones.
Anche i personaggi già presentati durante la prima stagione potrebbero ottenere un nuovo focus nel capitolo due, allargando la storia verso nuovi orizzonti e favorendo la realizzazione della promessa fatta da Ryan Condal nell’intervista per EW.