House of the Dragon, l’apprezzato spin-off di Game of Thrones, era una delle poche serie tv che non era stata colpita dallo sciopero degli sceneggiatori. Negli ultimi mesi il cast della serie tv è stato impegnato sul set della seconda stagione, mentre il resto delle produzioni aveva subito uno stop. La HBO era riuscita a mandare avanti il progetto, perché le sceneggiature erano state ultimate prima dell’inizio dello sciopero ed era fiduciosa di poter rispettare il piano originale di rilasciare House of the Dragon 2 il prossimo anno. Tuttavia quanto è accaduto nelle scorse ore potrebbe cambiare completamente le carte in tavola: a più di due mesi dall’inizio dello sciopero anche il sindacato statunitense degli attori si è unito alle proteste. La SAG-AFTRA non ha trovato un accordo con gli Studios e i suoi membri hanno votato per iniziare uno sciopero che potrebbe bloccare tutta Hollywood. Gli attori, infatti, oltre a non poter recitare in nessun progetto, non saranno più autorizzati a promuovere i loro prodotti televisivi e cinematografici agli eventi o agli incontri con la stampa.
Questa situazione provocherà dei ritardi nella produzione di House of the Dragon 2? Secondo le prime notizie, le riprese dovrebbero proseguire senza intoppi.
Mentre centinaia di progetti hanno subito un duro colpo a causa dello sciopero della SAG-AFTRA, lo spin-off di Game of Thrones dovrebbe essere al sicuro. Ma questo com’è possibile? Secondo quanto riportato da Variety, il cast di House of the Dragon è composto per lo più da attori di origine britannica che lavorano con contratti regolati da un sindacato diverso da quello statunitense. Dal momento che Matt Smith, Emma D’Arcy, Olivia Cooke e gli altri attori non fanno parte della SAG-AFTRA ma di Equity, potranno continuare a lavorare sul set. I membri di Equity, infatti, non potranno seguire l’esempio dei colleghi degli Stati Uniti, perché non sono legalmente autorizzati a scioperare in solidarietà con il sindacato della SAG-AFTRA. Equity infatti ha comunicato giovedì le linee guida che i 47.000 membri saranno costretti a seguire, poco prima che lo sciopero fosse dichiarato ufficialmente da SAG-AFTRA. Nella dichiarazione spiegano di essere vicini alle proteste degli attori statunitensi, ma chiariscono che i loro membri non potranno unirsi allo sciopero:
“Equity UK sosterrà SAG-AFTRA e i suoi membri con tutti i mezzi leciti. Un artista che si unisce allo sciopero (o si rifiuta di oltrepassare un picchetto) nel Regno Unito non avrà alcuna protezione contro il licenziamento o la denuncia per violazione del contratto da parte del produttore. Allo stesso modo, se Equity incoraggia qualcuno a partecipare allo sciopero o a non oltrepassare un picchetto, Equity stessa agirà illegalmente e quindi sarà responsabile per danni o ingiunzioni”.