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La coordinatrice di intimità confronta House of the Dragon e Game of Thrones: non c’è paragone

House of the Dragon
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Della figura del coordinatore di intimità si parla da relativamente poco tempo, se si pensa che le scene di intimità esistono da quando esistono le serie tv (e quando sono anche un po’ inquietanti, meglio). In House of the Dragon, diversamente da Game of Thrones, questa figura professionale che esiste da circa cinque anni è stata regolarmente utilizzata per gestire i momenti più imbarazzanti per il cast. Se fosse sempre esistita, sicuramente molte più star avrebbero usufruito dei suoi consigli, per non arrivare a pensarla come Amanda Seyfried, che si è pentita di molte scene girate anni fa.

La più famosa e richiesta coordinatrice di intimità nel mondo delle serie tv è Miriam Lucia, che ha lavorato sul set di House of the Dragon ed è impegnatissima anche su altri set. Intervistata da Deadline, ha parlato del suo lavoro e ha spiegato le differenze, in termini di gestione delle scene di intimità tra le due serie HBO.

Secondo Miriam Lucia non c’è confronto: in termini di armonia e tranquillità sul set nei momenti in cui si girano le scene intime House of the Dragon batte Game of Thrones 10 a 1.

“Game of Thrones aveva una reputazione negativa, con Emilia Clarke e altri attori che parlavano di quanto potesse essere difficile e gratuito a volte e di quanta pressione sentivano. Ho ricevuto commenti su altri show da attori più anziani che sono nervosi per la mia presenza, pensando che in qualche modo sto guardando quello che stanno facendo. Non è il mio lavoro. Il mio lavoro è garantire che ci sia un ambiente sicuro. E questo era evidente in House Of The Dragon”.

Ecco come si svolge il lavoro del coordinatore di intimità e come Lucia ha affrontato la sfida maggiore di House of the Dragon fino ad ora: la scena della quarta puntata tra Paddy Considine (re Viserys) e Emily Carey (Alicent Hightower).

“La prima parte è mentale e psicologica, capire cosa vuole il regista e come si sente l’attore al riguardo e capire quali sono i limiti e i confini. E poi, durante una prova, elaboriamo la fisicità e i blocchi che ne possono nascere. Emily Carey per esempio aveva solo 18 anni quando ha dovuto girare quella scena con Paddy Considine. Prima di farla era molto spaventata e ha detto che senza un coordinatore dell’intimità non avrebbe saputo come gestirla. Ma anche per Paddy era un problema, credo abbia un figlio dell’età di Emily. Quello che la gente non capisce è che non sono lì solo per le attrici, ma anche per gli interpreti maschili. Da quando sono state introdotte figure come la mia, sono venute fuori una quantità di insicurezze che credevamo solo delle donne. Non è così”.

In merito alle recenti dichiarazioni scettiche di Sean Bean, Ned Stark in Game of Thrones, sul lavoro dei coordinatori di intimità, Miriam Lucia ha glissato con grazia e diplomazia.

“Credo sia un attore fantastico. Penso solo che sia un uomo di una certa età, che è stato in questo settore per molto tempo e non ha esperienze di questo tipo. O forse ha avuto una brutta esperienza di lavoro con un coordinatore dell’intimità”.