House of the Dragon, lo spin off di Game of Thrones incentrato sul periodo d’oro della casa Targaryen, diventa sempre più reale: in questo articolo vi abbiamo parlato dell’entusiasmo di Matt Smith all’idea di cavalcare i draghi, mentre qui potete leggere la composizione definitiva del cast. Lo spin off avrà molti aspetti in comune con la serie originaria: persino il compositore, Ramin Djawadi, come vi avevamo raccontato in questo articolo. Ma su una cosa le due serie divergeranno totalmente: la violenza contro le donne.
Game of Thrones ci ha fatto conoscere figure femminili forti, tenaci e anche crudeli, che si sono imposte in un mondo dominato da maschi in cui le donne sembravano avere davvero poco spazio. Ma ci sono state molte scene davvero disturbanti che hanno coinvolto le donne, nelle otto stagioni della serie HBO: pensiamo all’agghiacciante scena dello stupro di Sansa a opera di Ramsay Bolton (nel libro era molto peggio: ma ha comunque scioccato gli spettatori). House of the Dragon si propone di essere diversa, almeno secondo le parole di una delle protagoniste dello spin off, Olivia Cooke.
In House of the Dragon Olivia Cooke interpreterà Alicent Hightower, figlia del Primo Cavaliere Otto Hightower (Rhys Ifans). Il suo personaggio viene descritto dagli autori della serie e da George R. R. Martin come “la donna più avvenente dei Sette Regni”. L’attrice, nel corso di un’intervista al Telegraph, ha dichiarato che House of the Dragon avrebbe contenuto meno violenza sulle donne di Game of Thrones, e che così non fosse stato difficilmente avrebbe accettato di far parte dello show.
“Non sarei a mio agio a far parte di niente che contiene quel tipo di violenza grafica contro le donne, giustificata solo dal fatto di essere allettante per gli spettatori. Ho avuto la fortuna di poter leggere le sceneggiature del prequel, ed è molto diverso dalle prime stagioni del Trono. Non credo che sarebbe giusto per loro includere nulla di tutto ciò”.
Olivia Cooke ha ammesso di non aver mai visto un episodio di Game of Thrones prima di sostenere le audizioni per House of the Dragon (ma esistono ancora persone che non l’hanno vista? Uscite allo scoperto!), e di aver recuperato la serie solo in seguito. L’attrice ha ammesso, dopo aver confessato la sua inspiegabile lacuna, che aver visto Game of Thrones solo dopo essere stata coinvolta ufficialmente nel suo spin off le ha causato un po’ di ansia da prestazione. Il successo globale della serie originale, insomma, l’ha decisamente intimorita.
“Ho visto troppe clip in rete perciò sapevo tutto del finale de Il trono di spade. Quello che accade a Daenerys non mi ha scosso perché me lo aspettavo, ma è stata dura. Sono nervosa per il prequel, ma so che non potremo accontentare tutti. Devo solo evitare di ascoltare tutto quello che si dice in giro”.
Proprio Daenerys Targaryen, della cui famiglia conosceremo di più in House of the Dragon, è uno dei personaggi femminili a subire maggior violenza all’interno di Game of Thrones. Nel pilot ci viene presentata come una ragazzina acerba, venduta dal fratello a Khal Drogo in cambio di un esercito e da lui brutalmente stuprata. Poi il loro rapporto cambierà, evolvendosi fino a diventare una vera storia d’amore, ma il primo impatto con Daenerys è quello con una donna che subisce violenza. Nikolaj Coster-Waldau, interprete di Jaime Lannister, ha raccontato che per Emilia Clarke quella scena è stata molto difficile da girare:
“Per Emilia interpretare quella scena nel pilot è stato davvero difficile e degradante perché quello che il personaggio subisce è orribile. Viene venduta a un tizio che la violenta, ma il modo in cui ne esce è davvero incredibile”.
Le parole di Olivia Cooke ci rassicurano sul fatto che nello spin off le donne subiranno meno violenza: siamo sicuri che non mancheranno le figure femminili forti anche in House of the Dragon.