È capitato tantissime volte ormai di rimanere sorpresi perché i Simpson hanno previsto qualcosa. Hanno previsto Trump, hanno previsto il matrimonio Disney-Marvel, hanno previsto un momento importantissimo di Game of Thrones… Di esempi ce ne sono a bizzeffe.
Nei giorni scorsi i fan della serie hanno notato un’altra somiglianza tra la serie e gli eventi attuali. Nello specifico, dicono che i Simpson hanno previsto il Coronavirus, la quarantena e il contagio di Tom Hanks (ne abbiamo parlato in questo articolo). Per quanto riguarda le ultime due, la previsione risalirebbe al lungometraggio del 2007. L’episodio che invece avrebbe previsto l’arrivo del virus sarebbe un episodio della quarta stagione (risalente quindi al 1993), Marge in catene, nel quale un’influenza arriva dall’Asia tramite una scatola di succhi di frutta.
Lo scrittore dell’episodio, Bill Oakley, non ha preso per niente bene le speculazioni dei fan e si è espresso con parole molto dure, condannando questo tipo di commenti.
Non mi piace che venga usato in maniera così vile. L’idea che qualcuno possa abusarne per far apparire il Coronavirus come un complotto asiatico è orribile. Affibbiare così la colpa all’Asia, credo sia una cosa disgustosa. Doveva essere assurdo che qualcuno potesse tossire in una scatola e che il virus potesse sopravvivere dalle sei alle otto settimane al suo interno. È una cosa che può succedere solo in un cartone animato. Lo abbiamo fatto di proposito perché fosse roba da cartone animato perché volevamo che fosse sciocco e non facesse paura, e che non portasse con sé nessun tipo di associazione negativa. Ed è per questo che il virus agiva come un cartone animato e si comportava in maniera irrealistica.
Parlando poi di come i Simpson a volte “predicano” degli eventi, dice che raramente la serie ha veramente predetto qualcosa. Per il resto si tratta di pura coincidenza e di storia che si ripete, dato che la maggior parte degli episodi si basa su eventi degli anni ’60, ’70 e ’80. L’ispirazione per l’influenza di questo episodio arriva da una pandemia del 1968, di cui apparvero i primi casi a Hong Kong. La storia del virus che arriva in un pacco era solo un modo scherzoso di far arrivare l’influenza a Springfield.