Tutti noi, almeno una volta nella vita, ci siamo trovati a seguire una puntata de I Simpson. La celebre sitcom animata statunitense creata da Matt Groening ha fatto molto parlare di sé nel tempo e dal 1987 (anno della sua creazione) a oggi, in molte occasioni ha quasi predetto il futuro lasciando interdetti la maggior parte degli spettatori. Gli sceneggiatori de I Simpson, infatti, hanno sempre tenuto d’occhio la società e il mondo in continua evoluzione intorno a loro, dando costantemente vita a episodi molto attuali e al passo con i tempi. In quest’occasione, tuttavia, non è di una “previsione” che parliamo, bensì di un episodio volto all’inclusione.
La puntata andata in onda questa domenica negli Stati Uniti e intitolata The Sound of Bleeding Gums ha visto infatti utilizzare per la prima volta la lingua dei segni, ed è stato inoltre lasciato spazio a dei doppiatori non udenti. L’episodio ruota attorno a Lisa, che scopre che il suo musicista preferito ha un figlio nato sordo. L’obiettivo della piccola Simpson è dunque quello di aiutare il ragazzo, di nome Monk, a ottenere un impianto cocleare. L’autrice dell’episodio, Loni Steele Sosthand, ha parlato a Variety dell’aspetto più difficile della puntata in questione e del fatto che la sceneggiatura avesse molte similitudini con la propria storia familiare. Queste le sue parole:
«Sono di razza mista; il nero e il jazz di mio padre erano famosi in casa nostra. Siamo cresciuti in periferia ed è stato un modo per lui di portarci dentro quell’aspetto della nostra cultura. Ma quando penso alla musica, penso anche a mio fratello, che è nato sordo. Quando stavamo parlando del personaggio di Bleeding Gums nel nostro brainstorming iniziale, abbiamo pensato: “Non sarebbe bello se Lisa scoprisse tutto questo altro lato della sua vita?” Questo lo ha portato ad avere un figlio, e poi abbiamo basato quel personaggio almeno un po’ su mio fratello. E la storia è cresciuta da lì»
Come già precedentemente accennato, per l’episodio The Sound of Bleeding de I Simpson è stato chiamato per la prima volta John Autry II, un doppiatore non udente, che ha commentato in questo modo la sua esperienza: «È uguaglianza e partecipazione che cambiano la vita. Questo può avere un impatto sul cambiamento per tutti noi. Si tratta di personaggi con problemi di udito e non che si uniscono. Fa parte della storia»