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La famiglia di una delle vittime di Jeffrey Dahmer si scaglia duramente contro la docuserie Netflix

Dahmer
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Jeffrey Dahmer, il terribile mostro di Milwaukee, è al centro di una nuova serie tv che sta ottenendo un successo senza precedenti. Netflix e le altre piattaforme stanno puntando molto su show e docuserie che ricostruiscono le storie di terribili criminali. E infatti sono tantissimi i documentari su storie di cronaca nera che è possibile trovare oggi in streaming. Ryan Murphy, ispirato dal successo di questo filone, aveva già raccontato in passato la vera storia del serial killer Andrew Cunanan nella seconda stagione di American Crime Story. Ma, come ben sapete, anche la prima stagione di American Horror Story è ispirata a una storia vera e nelle stagioni successive ha attinto a terribili casi di cronaca per scrivere i protagonisti. Ora per Netflix nella sua nuova serie ha trasformato Evan Peters nello spietato killer Jeffrey Dahmer. Il successo che sta ottenendo sta portando con sé naturalmente anche molte polemiche.

Un familiare di una delle vittime ha attaccato Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer.

Un membro della famiglia di Errol Lindsey, il ragazzo che a 19 anni è stato ucciso da Jeffrey Dahmer, ha condiviso su Twitter i suoi pensieri relativi alla nuova serie tv di Ryan Murphy. L’utente ha scritto alcuni tweet in cui ha affermato che Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer ha riportato a galla il loro trauma e che la famiglia si è molto infuriata quando ha scoperto che il loro caro sarebbe comparso in una serie Netflix. Inoltre si è scagliato anche contro la scelta di mettere in scena nello show il momento in cui sua cugina (Rita Isbell, la sorella della vittima) durante il processo ha perso la testa in tribunale, senza chiedere il suo permesso. Ha scritto:

Non dico a nessuno cosa guardare, so che gli show crime sono seguitissimi in questo momento, ma se siete davvero curiosi di sapere cosa ne pensano le vittime, la mia famiglia (quella di Isbell) è inc***ata per questo show. Si tratta di ritraumatizzare ancora e ancora le persone e per cosa? Di quanti film/serie/documentari abbiamo bisogno? II modo in cui è stata ricreata mia cugina che ha un crollo emotivo in tribunale di fronte all’uomo che ha torturato e ucciso suo fratello è FEROCE.

Il tweet ovviamente in poco tempo è diventato virale e ha ricevuto centinaia di retweet e citazioni. A quel punto allora l’utente è intervenuto per chiarire che la sua famiglia non era stata avvisata dalla produzione che Errol e Rita Isbell sarebbero comparsi in una serie tv dedicata alla storia di Jeffrey Dahmer. Ecco cosa ha raccontato:

Ok, non mi aspettavo che quel tweet ricevesse così tanta attenzione. Per rispondere alla domanda principale, no, non avvisano le famiglie quando lo fanno. Sono tutti registri pubblici, quindi non devono notificare (o pagare!) nessuno. La mia famiglia l’ha scoperto quando lo hanno fatto tutti gli altri. Quindi quando dicono che lo fanno “nel rispetto delle vittime” o “onorando la dignità delle famiglie”, nessuno in realtà li contatta. I miei cugini si svegliano ogni pochi mesi e ricevono un sacco di chiamate e messaggi e scoprono che c’è un altro spettacolo di Dahmer. È crudele.”

Attendiamo eventuali aggiornamenti.