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Kevin Spacey licenziato ancora dopo le nuove accuse di molestie

Kevin Spacey
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Non è finita: pensavamo che per Kevin Spacey potesse aprirsi una nuova fase, dopo che le accuse di molestie sessuali che l’avevano portato ai margini dell’industria di Hollywood (oltre a fargli perdere il ruolo da protagonista in House of Cards) erano state ritirate. Invece ne sono saltate fuori altre: che, come già accaduto anni fa, gli sono costate nuovamente il posto di lavoro. L’attore ha già dichiarato di essere pronto a difendersi in prima persona da queste accuse.

L’attore caduto in disgrazia, che sarebbe dovuto tornare a recitare quest’anno, è stato ora nuovamente licenziato da un ruolo di attore in un film su Gengis Khan, 1242: Gateway to the West, dopo che gli sono state mosse nuove accuse di molestia sessuale.

Kevin Spacey è stato uno dei più grandi attori di Hollywood, noto per film come Se7en e American Beauty e per la serie House of Cards. Così famoso e iconico che il rapper Caparezza gli aveva dedicato una canzone omonima, spoilerando senza pietà tutti i film più famosi in cui compare (e molti altri).

Tuttavia, da quando Kevin Spacey, a ottobre del 2017 (lo stesso mese in cui lo scandalo Harvey Weinstein scuoteva Hollywood) è stato accusato di aver molestato sessualmente un ragazzo di 14 anni diversi anni prima, l’attore è stato licenziato da tutti i suoi ruoli e da allora non è più comparso in un grande progetto.

Lo scorso maggio, quando pareva che per Kevin Spacey potesse aprirsi una nuova fase lavorativa, l’attore è stato accusato di altre cinque violenze sessuali e stupri, commessi tra gli anni 2004 e 2015 nel Regno Unito. In un’udienza in tribunale a Londra, si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse e il suo processo è fissato per il 6 giugno 2023.

Variety ha rivelato che il nuovo progetto cinematografico di Kevin Spacey, un dramma storico intitolato 1242: Gateway to the West, lo ha licenziato dal ruolo principale in risposta alle nuove accuse. Il primo tentativo dell’ex star di tornare a recitare in 5 anni è stato prontamente respinto. Avrebbe interpretato nel film un sacerdote ungherese che cerca di fermare l’invasione dell’Europa da parte di Gengis Khan.

L’attore sarebbe già stato sostituito. Nessun licenziamento, invece, da parte dei produttori del thriller di Michael Zaiko Hall Peter Five Eight. La produzione si è schierata in suo favore rilasciando questo comunicato:

“Ci sono quelli che desiderano che non reciti, ma sono in inferiorità numerica rispetto ai fan di tutto il mondo che aspettano che un artista che hanno apprezzato per decenni torni sullo schermo – hanno affermato i produttori in una nota. La produzione non è a conoscenza o commenta le varie accuse vorticose. Crede inoltre che sia una questione che spetta ai tribunali determinare la validità se esiste. Peter Five Eight è un film per i fan che si preoccupano più dell’arte che dello scandalo”.

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