L’attore Kevin Spacey ha sei denunce per molestie sessuali che pendono sulla sua testa mentre, apparentemente, la gogna mediatica nei suoi confronti si è già conclusa, condannandolo all’oblio.
Ma alcune voci si sono levate fuori dal coro, come quella della collega Robin Wright (ne abbiamo parlato qui) e quella del compianto Bernardo Bertolucci, che si sono espressi in favore dell’attore.
Questa volta è il regista e sceneggiatore Paul Schrader a spezzare una lancia in favore di Spacey.
Il regista, che ricordiamo essere noto per il suo iconico American Gigolò, ma anche per aver scritto la sceneggiatura di Taxi Driver, ha dichiarato che dovrebbe esserci distinzione tra i crimini commessi da un uomo e la sua arte:
Ieri ho ricevuto una sceneggiatura. Una sceneggiatura davvero ottima, che urlava a squarciagola il nome di Kevin Spacey come protagonista. Ho detto al produttore che l’avrei diretto se l’avessero fatto con Kevin. Lui mi ha risposto che non era possibile. Io credo che ci siano dei crimini nella vita e non nell’arte. Spacey dovrebbe essere punito per qualsiasi crimine abbia commesso la sua persona. Ma non per l’arte. Tutta l’arte è un crimine. Punirlo come artista nuoce solo all’arte. Mettete in galera Celine e Pound, punite Wilde e Bruce se dovete, ma non censurate la loro arte
Schrader ha inoltre espresso un giudizio molto duro sull’attuale pubblico cinematografico:
Ci sono persone che parlano del cinema americano degli anni Settanta come di un’età dell’oro. In parte lo è stata, ma non perché ci fossero registi di maggior talento, anzi, probabilmente ce ne sono più oggi che negli anni Settanta. Quello che c’era all’epoca era un pubblico migliore. Quando la gente prende il cinema sul serio è molto facile fare un film serio. Quando non lo fa, è molto, molto difficile. Ora abbiamo un pubblico che non prende il cinema sul serio e dunque è difficile fare un film serio. Non siamo noi registi che vi deludiamo, siete voi pubblico che deludete noi