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La Regina degli Scacchi – Anya Taylor Joy: «Non sono abbastanza bella per il cinema»

La regina degli scacchi
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La protagonista della serie evento di Netflix, La regina degli scacchi, Anya Taylor Joy, ritiene di non essere abbastanza bella da poter sfondare nel mondo del cinema. In un’intervista al tabloid inglese The Sun (al centro di polemiche per aver “causato” il licenziamento di Johnny Depp da Animali Fantastici 3), l’attrice ha espresso delle perplessità sul suo aspetto e su ciò che potrebbe significare per il suo lavoro.

Non ho mai pensato e non penserò mai a me stessa come bella. Non penso di essere abbastanza bella per fare cinema. Suona patetico e il mio ragazzo mi dice che la gente penserà che sono una stupida totale per aver detto queste cose, ma penso solo di essere strana da guardare. Non andrò al cinema a guardare il mio film, lo guarderò prima. La bellezza di essere nella propria pelle è che non c’è bisogno di guardare il proprio volto.

L’attrice, che ha già recitato al cinema nell’adattamento del romanzo di Jane Austen Emma, ha confessato di aver avuto delle riserve ad accettare la parte proprio per il suo aspetto fisico.

Ho pensato: “Sono la prima Emma brutta, non posso farlo”, perché la prima battuta del film è: “Sono bella, intelligente e ricca”.

L’attrice ha anche confessato di aver sofferto molto per il bullismo di cui è stata oggetto quando, dall’Argentina, si trasferì a Londa, inseguendo il sogno di recitare.

L’Argentina è tutta verde e c’erano cavalli e animali ovunque. All’improvviso ero in una grande città e non parlavo una parola della lingua. Pensavo davvero che non mi sarei mai sentita a casa da nessuna parte. Ero troppo inglese per essere argentina, troppo argentina per essere inglese, troppo americana per essere qualsiasi altra cosa. I bambini non mi capivano in alcun modo. Mi chiudevano negli armadietti. Passavo un sacco di tempo a piangere in gabinetto. Da bambina ero molto sola.

Eppure questa infanzia non ha impedito alla futura star di La regina degli scacchi di trovare la sua strada. Aiutata dalla sua formidabile memoria fotografica (un lampo di genio che la accomuna a Beth Harmon), da The Witch a Emma fino alla scacchiera che l’ha fatta conoscere al mondo. Lei potrà non piacersi, ma a noi piace tantissimo.

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