La regina degli scacchi, alias la premiatissima Anya Taylor-Joy, ha un’abilità speciale, proprio come la sua eroina televisiva: sa piangere a comando. L’attrice, protagonista di una delle serie Netflix di maggior successo dell’anno, aveva rivelato in precedenza di essere stata vittima di bullismo da bambina, quando dall’Argentina si trasferì a Londra per inseguire il sogno di recitare. Anya Taylor-Joy si è espressa anche in merito alla seconda stagione de La Regina degli Scacchi e a quello che il personaggio di Beth Harmon ha significato per lei: le sue parole suonano doppiamente importanti dopo che la serie è stata accusata di sessismo (qui i dettagli).
Anya Taylor-Joy aveva fatto il suo debutto cinematografico nel dramma horror di Robert Eggers The Witch. Nel ruolo principale di Thomasin, figlia di una coppia di coloni inglesi nell’America del Seicento, aveva catturato l’attenzione di Hollywood, il che l’aveva resa un’attrice molto richiesta. La star de La regina degli scacchi ha ricevuto ammirazione sia al cinema che in televisione e a 29 anni vanta già una vasta gamma di personaggi: da Casey Cooke in Split a Gina Gray in Peaky Blinders. Anche se non tutti i suoi progetti hanno avuto successo, come il film a lungo ritardato New Mutants, non mostra segni di rallentamento nella realizzazione di nuovi film e programmi TV: il suo ultimo lavoro è il thriller Last Night in Soho di Edgar Wright. Ma sembra che Anya Taylor-Joy sia pronta a prendersi una meritata pausa: l’attrice ha dichiarato a Variety di sentirsi esausta già da prima di iniziare a girare La regina degli scacchi.
“Ci sono alcuni personaggi che ti aiutano a portare a termine un lavoro. Come se fosse quasi una coazione a raccontare questa storia. Ti svegli la mattina e pensi: cosa diavolo sto facendo della mia vita? Sono così stanco, non posso creare. Ma c’è qualcosa nel personaggio che ti fa venir voglia di alzarti e ti senti come se stessi facendo qualcosa di utile”.
In occasione del Late Show di James Corden, Anya Taylor-Joy ha anche rivelato la sua abilità speciale, piangere a comando, e come ha imparato ad allenarla.
“Ho imparato a farlo perché la prima volta che ho dovuto girare una scena di pianto in un film, non sapevo come affrontarla. Quindi ero tipo ‘penserò a tutto ciò che di brutto mi è mai successo dalle 5 del mattino in poi.’ E hanno continuato a spingere la mia scena fino alla fine della giornata, quindi alla fine ho pianto per 12 ore di fila, non sempre davanti alla telecamera. Loro mi dicevano ‘È ora, piangi’ e io, ‘Non ho niente per te’, Quindi, sì, ho imparato a farlo un po’ per necessità”.
L’attrice de La regina degli scacchi ha dichiarato di usare questa abilità anche al di fuori del set:
“A volte piango davanti ai miei amici per fargli uno scherzo. Sto rivelando tutti i miei segreti: la gente penserà che sono una persona orribile!”.