La Regina degli Scacchi è stato un piccolo gioiello di show prodotto e distribuito dalla piattaforma streaming Netflix nel corso del 2020: un gioiello che ha talmente tanto avuto successo che, oltre a divenirne un videogioco, ha fatto persino aumentare le vendite delle scacchiere. Basato sull’omonimo romanzo di Walter Tevis del 1983, la serie televisiva è incentrato sul viaggio di Beth Harmon (Anya Taylor-Joy, la quale non esclude una seconda stagione per lo show): un’orfana destinata a diventare la migliore giocatrice di scacchi del mondo nell’era della Guerra Fredda.
Sebbene Beth Harmon non sia una persona reale, Tevis ha fondato la sua storia sulla verità.
Ad esempio, nei suoi ringraziamenti per il libro, l’autore ha ringraziato i Grandi Maestri della vita reale Robert Fischer, Boris Spassky e Anatoly Karpov. La storia di Harmon si allinea strettamente con quella di Fischer. La sua ultima partita contro Borgov nell’episodio finale della serie rispecchia la famosa partita del 1972 del giocatore contro l’URSS Boris Spassky. In quello stesso episodio, un commentatore di scacchi fa riferimento a Nona Gaprindashvili, una delle migliori giocatrici di scacchi degli anni ’70. “L’unica cosa insolita di lei, in realtà, è il suo sesso“, dice il commentatore di Harmon nell’episodio. “E anche questo non è unico in Russia. C’è Nona Gaprindashvili, ma è la campionessa mondiale femminile e non ha mai affrontato uomini.”
In questi giorni è stato comunicato che la piattaforma streaming sarebbe entrata in causa contro la Gaprindashvili, per una frase detta nel corso della serie televisiva.
Netflix è stata denunciata per una frase sessista all’interno de La Regina degli Scacchi, proprio dalla giocatrice georgiana
Secondo THR, la Grande Maestra georgiana ha intentato una causa per diffamazione contro Netflix.
Gaprindashvili insiste sul fatto che nel 1968 (quando è stato fissato il finale nella serie televisiva) aveva già gareggiato contro almeno 59 giocatori di scacchi maschi. Per aggiungere sale alla ferita, la giocatrice è rimasta offesa dal fatto che lo shoe le avrebbe dato una nazionalità errata, ovvero quella russa. In realtà è georgiana e lei faceva parte di un gruppo di persone che era stato dominato dalla Russia sotto l’Unione Sovietica. La causa sostiene che la Russia abbia maltrattato i georgiani e abbia invaso la loro terra, deducendo che Netflix ha mancato di rispetto a Gaprindashvili con la falsa etichettatura. Sembra che il piccolo momento televisivo non sia piaciuto per niente piaciuto alla giocatrice di scacchi di successo. Insistendo sul fatto che lo show la dipinge sotto una falsa luce, il documento legale recita:
“L’accusa che Gaprindashvili ‘non ha mai affrontato uomini’ è manifestamente falsa, oltre ad essere grossolanamente sessista e sminuente. Netflix ha mentito sfacciatamente e deliberatamente sui risultati di Gaprindashvili con lo scopo a buon mercato e cinico di ‘accrescere il dramma’ facendo sembrare che il suo eroe immaginario era riuscito a fare ciò che nessun’altra donna, inclusa Gaprindashvili, aveva fatto.“
Gaprindashvili vuole che Netflix paghi, chiedendo almeno $5 milioni di danni effettivi e più danni punitivi. Inoltre, desidera un’ingiunzione del tribunale per rimuovere la falsa dichiarazione dall’episodio. Un portavoce della piattaforma streaming ha risposto dicendo che, pur rispettando immensamente Gaprindashvili e i suoi successi, non credono che l’affermazione abbia alcun merito e la combatteranno.
È scoraggiante vedere una campionessa di scacchi ferita da ciò che è andato in onda in La Regina degli Scacchi, una serie di successo che racconta una straordinaria storia incentrata sulle donne e dà potere alle donne.
Anche se forse la produzione pensava che la semplice menzione di Gaprindashvili fosse un piccolo omaggio, è chiaro che la celebre giocatrice vorrebbe evitare uno scacco matto.