Tra le novità del catalogo Netflix di ottobre c’è una miniserie che ha conquistato l’interesse di numerosi spettatori: La regina degli scacchi. La storia ruota attorno a Beth Harmon, orfana, bambina prodigio che ambisce a diventare grande maestro di scacchi, mentre lotta contro la dipendenza di alcol e psicofarmaci.
La serie non è direttamente tratta da una storia vera, ma la sua trama – e prima ancora quella del romanzo da cui è tratta – è stata ispirata dalle storie di veri protagonisti degli scacchi.
La regina degli scacchi: le ispirazioni dietro Beth Harmon
La miniserie Netflix è infatti basata su un libro omonimo, scritto dallo scrittore statunitense Walter Tevis nel 1983. In un’intervista di quell’anno con il The New York Times, Tevis racconta che è stato ispirato a creare il personaggio di Beth Harmon, guidato da genialità e ossessione, dalle sue personali esperienze nel mondo degli scacchi e della dipendenza da farmaci. Tevis, infatti, ha iniziato a giocare dopo i 7 anni, quando una ricca zia gli regalò una scacchiera. A causa di una cardiopatia, ha iniziato ad assumere dosi pesanti di farmaci; da qui nasce appunto l’ispirazione per la dipendenza di Beth.
Evidente è il parallelismo tra Beth e Bobby Fischer, scacchista americano. Infatti lo stile di gioco della ragazza è in gran parte ripreso da quello dello scacchista; inoltre l’uomo è diventato campione del mondo dopo aver sconfitto un russo, Boris Spasskij, nel 1972, in piena guerra fredda. Come Beth, anche Fischer era un prodigio; arrivò inoltre a inventare una variante del gioco, la Fischer Random Chess, o Scacchi960.
Lo sceneggiatore Scott Frank, inoltre, ha contattato Bruce Pandolfini, considerato l’insegnante di scacchi più esperto in America, per ottenere da lui consulenza per la serie. Pandolfini fece da consulente anche per il romanzo di Tevis. Per la serie di Netflix è stato interpellato anche Garry Kasparov, ex bambino prodigio che vinse molti tornei negli anni della Guerra Fredda. La consulenza di Pandolfini e Kasparov ha garantito la verosimiglianza delle competizioni: tutte le mosse di Beth si basano su quelle di competizioni reali.