Netflix doppia la Rai, che produce L’amica geniale, serie tv che ha avuto un ottimo successo anche all’estero, rispondendo con l’adattamento in serie tv di un altro romanzo di Elena Ferrante, La vita bugiarda degli adulti. L’amica geniale tornerĂ nel 2023 con la quarta stagione e con due nuove Lila e LenĂ¹: La vita bugiarda degli adulti sarĂ disponibile invece dal prossimo 4 maggio su Netflix.
A dirigere la serie ci sarĂ il talentuoso regista Edoardo De Angelis, giĂ autore di capolavori come Indivisibili e Il vizio della speranza. L’adattamento in serie del romanzo è stato curato dalla stessa Elena Ferrante con Laura Paolucci, Francesco Piccolo ed Edoardo De Angelis. La vita bugiarda degli adulti si svolge a Napoli, sfondo anche de L’amica geniale: la protagonista, Giovanna (interpretata dall’esordiente Giordana Marengo), è una ragazza che vive la difficile fase dell’adolescenza tra una famiglia disfunzionale e un conflitto aperto con l’ingombrante figura della zia, interpretata da Valeria Golino.
La vita bugiarda degli adulti, così come L’amica geniale, racconta due facce, al tempo stesso verissime e falsissime, della cittĂ di Napoli. C’è la Napoli “di sopra”, che si finge nobile, fine e snob, e c’è quella “di sotto”, volgare, violenta e triviale. Anche Giovanna, così come Lila e LenĂ¹, oscillerĂ tra questi due poli opposti e apparentemente inconciliabili, cercando il suo posto nel mondo. La serie Netflix promette giĂ bene, con una locandina molto eloquente che mostra la protagonista di spalle che fa il dito medio.
Se vi fosse venuta voglia di approfondire e di divorare il libro prima di vedere l’adattamento in serie, questo è l’incipit de La vita bugiarda degli adulti.
“Due anni prima di andarsene di casa mio padre disse a mia madre che ero molto brutta. La frase fu pronunciata sottovoce, nell’appartamento che, appena sposati, i miei genitori avevano acquistato al Rione Alto, in cima a San Giacomo dei Capri. Tutto – gli spazi di Napoli, la luce blu di un febbraio gelido, quelle parole – è rimasto fermo. Io invece sono scivolata via e continuo a scivolare anche adesso, dentro queste righe che vogliono darmi una storia mentre in effetti non sono niente, niente di mio, niente che sia davvero cominciato o sia davvero arrivato a compimento: solo un garbuglio che nessuno, nemmeno chi in questo momento sta scrivendo, sa se contiene il filo giusto di un racconto o è soltanto un dolore arruffato, senza redenzione”.