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L’Amica Geniale 4 – Fabrizio Gifuni sul suo rapporto con Nino Sarratore: «Non avevo idea del guaio in cui mi stavo cacciando»

Fabrizio Gifuni e Irene Maiorino in una scena dell'ultima stagione de L'Amica Geniale
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Sta finalmente per terminare l’attesa per l’uscita de L’Amica Geniale 4, l’ultima stagione dell’amata serie tv tratta dai romanzi di Elena Ferrante.

Prodotta dalla Rai e dalla HBO, è una delle serie tv italiane più amate degli ultimi anni. La prima stagione è andata in onda nel 2018. Ora sta per calare il sipario su una storia che ha appassionato migliaia di spettatori in tutto il mondo. Le protagoniste de L’Amica Geniale sono due giovani ragazze originarie di un rione napoletano, Elena Greco e Lila Cerullo. Negli anni il pubblico ha visto i due personaggi, nati dalla penna di Elena Ferrante, affrontare un duro percorso di crescita e ora scoprirà come si concluderà la loro storia. Ne L’Amica Geniale 4 assisteremo anche ad un importante passaggio di testimone. Margherita Mazzucco e Gaia Girace saranno, infatti, sostituite da Irene Maiorino e Alba Rohrwacher. Le due attrici delle prime stagioni parlando dell’addio ai personaggi lo hanno definito «strano e scioccante».

In occasione della presentazione de L’Amica Geniale 4 alla Festa del Cinema di Roma, Fabrizio Gifuni ha parlato del suo difficile rapporto con il personaggio che ha interpretato sullo schermo.

Durante la conferenza stampa l’attore ha condiviso le perplessità, che ha dovuto superare, per provare a interpretare un uomo così odiato e nel raccontare la sua definitiva caduta. Ha ammesso anche che, prima di entrare nel cast de L’Amica Geniale, non conosceva bene la storia al centro dei libri e quindi non sapeva nulla di Nino Sarratore. Si è ritrovato, come spiega in questa dichiarazione riportata da Fanpage.it, intrappolato in questo ruolo con cui è stato difficile empatizzare. Ha detto:

Io ero quasi completamente a digiuno de L’Amica geniale, non avevo mai affrontato i quattro libri nonostante ne avessi letto altri di Elena Ferrante. Non avevo idea del guaio in cui mi stavo andando a ficcare con Nino Sarratore. Ho avuto qualche dubbio iniziale sulla voglia di passare quasi un anno di riprese in compagnia di questo individuo. Nino è un catalizzatore di odio, difficile da sostenere, quindi la sfida è stata la caccia a dei brandelli di luce che potessero un minimo riabilitarlo ai miei occhi.

Questo anche perché nella quarta stagione cè la caduta, la trasformazione di un ragazzo affascinante in un uomo ridicolo, il picco massimo del suo narcisismo, il re è nudo, insomma.”

Ha aggiunto poi: “Mi sono dovuto prendere sulle spalle il suo tonfo ma in me è prevalsa la passione per questo lavoro, spero si noti. Molto spesso i personaggi ti possono restare addosso. Io, ad oggi, ne ho interpretati tanti e molto diversi tra loro, senza una netta definizione di genere. È una festa per chi come me fa questo mestiere e penso anche per il pubblico. Nino ha anche la maledizione della stirpe, provenendo da cotanto padre, e questo ha reso ancora più difficile la ricerca di una luce in lui.”

In attesa del gran finale, il New York Times ha assegnato un titolo di prestigio al romanzo. E a proposito de L’Amica Geniale, ecco perché secondo noi ha il piacevole retrogusto di un grande sceneggiato RAI degli Anni Settanta.