Associare Mare Fuori a Better Call Saul e Breaking Bad sembrerebbe essere semplicemente assurdo, e per moltissimi versi lo è. Eppure esiste un elemento in cui sono incredibilmente vicine l’utilizzo simbolico dei colori. Come avevamo detto in passato in vari approfondimenti, infatti, due tra le migliori serie tv dell’ultimo decennio hanno fatto un largo utilizzo del simbolismo cromatico, in particolare del colore blu, associato a più riprese ad alcuni dei personaggi chiave delle due serie per richiamare un’idea di giustizia (e non solo) e ad ambientazioni a dir poco evocative.
Altrettanto si può dire di Mare Fuori. È, infatti, quel che è successo nel lavoro svolto dalla costumista della serie, Rossella Aprea, che in un’intervista a Fanpage rivela un dettaglio che mostra una cura rimarchevole dei dettagli: la scelta di ognuno dei costumi di Mare Fuori ha un simbolismo nascosto.
Forse non tutti lo hanno notato, ma riguardando attentamente gli episodi di Mare Fuori potrete vedere come il personaggio di Paola Vinci, la direttrice dell’IPM portata in scena dalla fenomenale Carolina Crescentini, indossi sempre degli abiti sulle tonalità del blu.
Non si tratta di una scelta casuale, bensì di una decisione ponderata, un’associazione fatta dalla costumista tra il colore blu e la giustizia, il bene.
Non è la prima volta, in effetti, che il colore blu viene associato nella cinematografia a concetti positivi, ideali di giustizia e personaggi positivi. Ma in Mare Fuori quel colore assume un significato ancora più preciso, ricollegandosi anche al colore di quel mare che è il protagonista segreto di tutta la storia, simbolo di speranza e salvezza.
Paola Vinci appare in scena all’inizio con un tailleur, molto rigido, e finisce con i jeans: volevamo far capire che in quel posto ormai si sentiva a casa sua. Il guardaroba di Paola e di Massimo Valenti, il comandante, riproduce i colori del mare, di quel Mare Fuori che simboleggia la giustizia, il bene, l’ancora di salvezza per i ragazzi.
Rossella Aprea per Fanpage
Non solo il personaggio di Crescentini, ma ognuno dei ragazzi che appare sullo schermo ha un suo preciso guardaroba, scelto accuratamente per esprimere al meglio la personalità del personaggio.
Se i membri della giustizia variano tra costumi nelle sfumature del blu, Edoardo Conte è invece rappresentato con le sue tipiche camicie stampate, che crescono in vistosità man mano che il giovane acquista potere. Scelta diversa, invece, per Mimmo, che nelle puntate oscilla tra costumi in bianco e nero, a rappresentare l’ambiguità del personaggio, che non ha mai una posizione netta.
Ma se per tutti questi personaggi il riferimento e l’ispirazione a Breaking Bad è solo una supposizione, è la stessa costumista a svelare di aver preso spunto proprio dalla serie per vestire il protagonista dello show, Carmine Di Salvo.
Ho pensato a Breaking Bad per il suo guardaroba: quest’anno cerca di risolvere i problemi degli altri, quindi ho pensato a un abbigliamento neutro con pantaloni cargo, canottiere, scarpe da ginnastica, tutto semplicissimo, senza picchi di colore. Un modulo, una lavagna bianca su cui scrivere.
Con i suoi costumi, dunque, Rossella Aprea ha voluto svolgere un lavoro particolare, rendendo gli abiti parte integrante della narrazione e rendendo Mare Fuori un prodotto che ogni giorno sembra scalare un altro gradino nella strada del successo.