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Mare Fuori, la creatrice risponde alle polemiche: «Puerili. La storia ha un intento educativo»

Mare Fuori
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La Mare Fuori mania è scoppiata di nuovo, ora che la quarta stagione dell’amatissima serie tv italiana ha debuttato finalmente su RaiPlay.

Dopo l’esplosivo finale della terza stagione, la fiction che vede protagonisti i detenuti dell’Ipm è tornata con i nuovi episodi che stanno battendo qualsiasi record. Allo scattare della mezzanotte del primo febbraio, infatti, in tantissimi si sono collegati per guardare le prime sei puntate della nuova stagione, facendo crashare i server del catalogo di Raiplay. In poche ore inoltre gli episodi di Mare Fuori 4 hanno già raggiunto più di 13 milioni di visualizzazioni. Non stupisce quindi il fatto che la Rai abbia deciso di investire molto su questo progetto, rinnovando la serie tv italiana fino alla sesta stagione. Si tratta di un successo senza precedenti che ha portato con sé, come di sovente accade, anche più di una polemica. Sono in tanti ad osservare con preoccupazione l’ossessione dei più giovani per le storie poco edificanti dei protagonisti e a temere che gli adolescenti possano seguire i cattivi esempi presenti nella fiction.

La creatrice di Mare Fuori, Cristiana Farina, ha preso una posizione netta in merito a queste polemiche e ha difeso il valore educativo della storia che ha ideato.

La nuova fiction di successo della Rai dà un cattivo esempio ai più giovani? Secondo la creatrice della serie, al contrario le vicende che accadono ai protagonisti dimostrano i tristi destini a cui vanno incontro coloro che non scelgono di seguire la retta via. Ma la storia vuole anche mostrare come chi ha commesso un errore può cambiare il proprio destino e ricominciare dall’inizio. In questo senso, secondo quanto ha spiegato Cristiana Farina in una lunga intervista rilasciata a Fanpage.it, Mare Fuori ha un’importante funzione educativa:

Mi è sembrato un discorso puerile e semplificativo. Guardiamo il Padrino e diventiamo tutti mafiosi o un film d’amore e ci dovremmo innamorare tutti? È davvero una cosa sciocca. Mare Fuori ha un intento educativo, ti accoglie per farti capire che non sei solo e che puoi ricominciare dall’inizio, quindi non si parte da un presupposto di esaltazione del male, anzi, noi i cattivi li facciamo morire o trasferire, quelli che fanno una scelta definitiva e che davanti alle possibilità di cambiare cedono sempre al lato oscuro, subiscono le conseguenze delle loro scelte. Nonostante tutti ci chiedessero di resuscitare Ciro, anche internamente, ci siamo sempre opposti sia io che Maurizio, contro tutto e tutti, perché se un personaggio di Mare Fuori sbaglia e continua a sbagliare, non ci sono altri finali possibili. Mare Fuori è la verità, è la vita, vogliamo essere risolutivi e avere un occhio per questo disagio giovanile“.