MasterChef 12 è partita subito col botto e come ogni edizione di MasterChef che si rispetti, non mancano le polemiche. Il primo ‘punto’ di quest’anno in tal senso è stato segnato durante l’ultima puntata andata in onda, che ha visto l’eliminazione di ben due concorrenti in una volta: aggiungendo poi la puntata precedente, andata anch’essa in onda giovedì scorso, i concorrenti eliminati di questa settimana sono stati quindi ben tre, e li abbiamo intervistati tutti proprio venerdì.
Di certo, il concorrente che più ha fatto discutere dei tre eliminati di questa settimana all’interno dello show di Sky è senza dubbio uno in particolare, e stiamo ovviamente parlando dell’ormai noto Francesco Girardi. L’aspirante chef aveva lasciato la cucina di MasterChef 12 in maniera apparentemente polemica, rivolgendosi ai giudici dopo l’eliminazione e dicendo loro di ricordare che i concorrenti non sono solo degli aspiranti chef, ma anche delle persone. L’aspirante chef ci ha tenuto a chiarire quella frase, aggiungendo qualcosa.
L’ex concorrente di MasterChef 12 ha voluto chiarire e spiegare la frase detta ai giudici dopo l’eliminazione, sottolineando che non c’era alcun intento negativo nei loro riguardi: “Quello che ho voluto dire è che ci hanno trattato da cuochi professionisti quando nessuno di noi lo è. Siamo solo dei comuni mortali che si sono cimentati in cucina. È vero che in queste dodici edizioni il livello tecnico è cresciuto moltissimo e che l’asticella si è alzata, ma magari i giudici avrebbero potuto avere un occhio di riguardo pensando che siamo amatori. Sarebbe bastata qualche pretesa in meno durante le prove”, come riportato da Leggo.it.
L’aspirante chef appena eliminato da MasterChef 12 ha poi aggiunto: “La pressione, interna ed esterna al programma, è tanta. Diciamo che questa uscita anticipata da Masterchef mi è costata qualche seduta dall’analista: io sono un tipo che di solito gestisce bene l’ansia, mi rimprovero di essere andato nel pallone e di essere uscito non per un piatto stellato riprodotto male, ma per degli gnocchi e una cotoletta. Però, di nuovo: un professionista li sa gestire alla perfezione, io non sono un professionista”