Matt Damon è uno dei protagonisti del nuovo attesissimo film di Christopher Nolan, dedicato a J. Robert Oppenheimer, in uscita nelle sale. Insieme al resto del cast, composto da Cillian Murphy, Robert Downey Jr., Florence Pugh ed Emily Blunt, sta partecipando a diversi eventi per pubblicizzare la pellicola. Questa volta l’attore ha avuto la possibilità di partecipare a un progetto stimolante, vestendo i panni del generale Leslie Groves che ha contribuito al successo del progetto Manhattan. Nel corso della sua ultradecennale carriera, durante la quale ha avuto la possibilità di lavorare con alcuni dei più stimati registi del settore, in molti casi però si è ritrovato anche a far parte di progetti che non lo convincevano fino in fondo e che si sono rivelati dei flop.
Di recente nel corso di un’intervista rilasciata per pubblicizzare Oppenheimer ha ricordato un momento in cui in passato ha affrontato un brutto periodo a causa di un film.
Partecipando a una puntata del Jake’s Takes insieme agli altri attori del film di Christopher Nolan, ha avuto modo di riflettere su un momento un po’ delicato della sua carriera. C’è stata una pellicola, nella quale ha recitato in passato, che si è rivelata molto diversa da quella che lui si aspettava, facendolo quasi cadere in uno stato depressivo. Quando ha capito che il film sarebbe stato un flop, ha iniziato a pentirsi di aver portato la sua famiglia con sé in quella avventura. Ben presto l’entusiasmo iniziale ha lasciato il posto all’avvilimento e alla delusione. Alla fine, come ha spiegato, ad averlo aiutato ad accettare quella situazione con un’attitudine più propositiva è stata sua moglie:
“Senza citare titoli specifici… a volte ti ritrovi sul set di un film che potrebbe non essere ciò che speravi, e tu stai ancora girando. E ricordo che a metà della produzione, quando ancora mancavano mesi, avevo portato la mia famiglia in quel posto e li avevo messi in difficoltà… ricordo che mia moglie mi ha tirato su di morale perché ero caduto in depressione. Pensavo continuamente: ‘Che cosa ho fatto?’ Lei mi ha semplicemente detto: ‘Siamo qui adesso’. Sai, ci ho pensato. Mi sono sempre vantato, in gran parte grazie a lei, di essere un professionista e questo significa che a volte devi affrontare una giornata di 15 ore e dare tutto te stesso, anche in quello che sai che sarà uno sforzo inutile. E se puoi farlo con la migliore attitudine possibile, allora sei un professionista, e lei mi ha davvero aiutato in questo.”
Matt Damon ha preferito non dire il nome del film in questione, ma leggendo delle passate interviste è facile capire che di quale si tratti. Quasi sicuramente si riferisce a The Great Wall, diretto dall’acclamato regista cinese Zhang Yimou, che, partito con le migliori premesse, si è rivelato un blockbuster hollywoodiano della peggior specie. Matt Damon in più di un’occasione lo ha definito il peggior film che abbia mai girato. Per fortuna la sua carriera è sopravvissuta a questo flop e ha avuto la possibilità di rifarsi, recitando in molte altre importanti pellicole.