Non tutti sanno che il celebre prodotto Netflix Mercoledì e la serie dei primi anni 2000 Smallville hanno gli stessi showrunner, ossia Alfred Gough e Miles Millar. Nonostante le trame apparentemente molto distanti tra di loro, sembra inoltre che gli autori non siano l’unica cosa che hanno in comune i due show. Intervistati ai microfoni di The Hollywood Reporter, i due hanno infatti affermato che Mercoledì e Smallville hanno più di un aspetto che li accomuna, soprattutto se analizziamo i due protagonisti principali.
Gli showrunner di Mercoledì e Smallville hanno parlato dei vari aspetti che accomunano queste due serie apparentemente molto distanti tra loro
Miles Millar, a tal proposito, ha affermato: “Mercoledì sembra un personaggio abbastanza monotematico, e ho sempre definito Clark Kent allo stesso modo. È un bravo ragazzo e null’altro, come Mercoledì è una ragazza semplicemente irriverente. Allora come fai, come scrittore, a prendere personaggi come quelli – un po’ estremi tra l’altro – e a farli percepire come umani? Penso che fosse questo il nostro obiettivo. L’obiettivo di ogni sceneggiatore è di creare personaggi che sembrino umani e reali e abbiano una complessità emotiva. Si tratta di un viaggio affascinante quando inizi a sviluppare storie di questo tipo. Nel caso di Clark cominci a pensare a com’è diventato l’uomo che è. È solamente un supereroe che si occupa di fare del bene al mondo? Con Mercoledì, il viaggio c’è, ma non sappiamo dove andrà. Nessuno ha mai visto Mercoledì da adulta, quindi è davvero eccitante in termini di come possiamo raccontare quella storia. Come si evolve un personaggio del genere e farla trasformare senza diluirne l’essenza originaria? Vorresti davvero mai cambiarla e vederla evolversi, ma allo stesso tempo è un tipo di persona molto particolare e non vorremmo mai snaturarla”. Alfred Gough ha invece affermato: “Perché ci sono così tante cose che sono date per scontate con questi personaggi? Prendendo ad esempio Clark Kent, lui è la tipica brava persona. È cresciuto in una piccola città. Si mette gli occhiali e nessuno lo riconosce. È un po’ come se lo avessero detto a tutti molto tempo fa, e nessuno l’avesse mai messo in dubbio, e penso che con Mercoledì sia la stessa cosa. Lei è in un certo modo, ma è interessante ragionarci su per poi sperimentare. E come puoi raccontare queste parti della loro esistenza che nessuno ha mai raccontato prima?’ Come narratore, sei sempre alla ricerca di una storia che nessuno ha mai raccontato”