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Michael J. Fox è un volto iconico del cinema, soprattutto anni ’80: la sua interpretazione più famosa è quella di Marty McFly nella trilogia di Ritorno al Futuro, film amato da spettatori in tutto il mondo e tra i 10 migliori film commedia di tutti i tempi, secondo IMDb.
Da anni lotta contro il Parkinson, una battaglia che ha condizionato anche la sua carriera di attore.
Nel suo nuovo documentario dal titolo Still: A Michael J. Fox Movie, presentato al Sundance Festival, l’attore racconta la sua vita, rivelando di aver iniziato a fare uso di droghe e alcol dopo aver ricevuto la diagnosi della sua malattia.
Michael J. Fox racconta la sua vita, la sua carriera e le dipendenze da droghe e alcol nel documentario Still
Nel 1991, Michael J. Fox ricevette la diagnosi di una grave forma di malattia di Parkinson giovanile. La sua lotta contro la malattia lo ha portato a istituire nel 2000 la Fondazione Michael J. Fox, che si dedica alla ricerca di una cura per la malattia.
Al Sundace Festival è stato presentato Still: A Michael J. Fox Movie, che raccolta la carriera cinematografica e televisiva dell’attore e la sua lotta contro il Parkinson. Il documentario arriverà nel corso del 2023 su AppleTv+.
Nel documentario Fox racconta di aver faticato molto ad accettare la diagnosi della malattia, arrivata ad appena 29 anni. Per affrontare questo capitolo della sua vita, quindi, ha iniziato ad assumere e droghe che “che buttava giù come fossero caramelle di Halloween, per prevenire i primi sintomi della malattia”, come viene raccontato nel documentario, come riporta NME.
“Non c’era nessun valore terapeutico né desiderio di comfort. Prendevo droghe solo per un motivo: per nascondermi. Ero diventato così bravo nel manipolare e gestire l’assunzione di droghe in modo da raggiungere il picco esattamente nel momento e nel luogo giusto”.
Aggiunge di aver iniziato a bere dopo la diagnosi: “Non sapevo cosa stava succedendo. Non sapevo cosa sarebbe successo. Quindi che male c’era a bersi quattro bicchieri di vino e magari anche uno shottino? Ero davvero un alcolizzato.”
L’attore rivela anche che non è più schiavo delle dipendenze da 30 anni. Nel suo percorso di guarigione è stato supportato dall’amore della moglie, l’attrice Tracy Pollan, e dei loro quattro figli.
L’impatto del Parkinson sulla carriera di Michael J. Fox
Già lo scorso anno Fox aveva raccontato le difficoltà incontrate nella sua carriera di attore a causa del Parkinson, soprattutto negli ultimi anni.
Come riporta The Hollywood Reporter, l’attore è diventato più selettivo nella scelta dei ruoli a causa di problemi di memorizzazione, scegliendo quindi progetti con poche battute. “Quando ho fatto lo spinoff di The Good Wife, ovvero The Good Fight, non riuscivo a ricordarmi le battute.“
Per i motivi legati alla malattia, nel 2020 Fox ha annunciato il ritiro dalla carriera di attore.
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