Mindhunter ha conquistato gli spettatori di Netflix con la storia di due agenti dell’FBI che danno impulso alla criminologia scavando nella psicologia degli assassini ed entrando in contatto con mostri troppo reali. Iniziata nel 2017, ha avuto solo due stagioni, l’ultima arrivata nel 2019. La terza stagione, voluta da molti, non è stata realizzata e lo showrunner David Fincher è tornato a parlare della serie, provando a spiegare il motivo per cui non hanno ottenuto il via libera.
David Fincher afferma che Mindhunter è stata un rischio e che non voleva renderla più pop
Come riporta Screenrant, David Fincher è stato intervistato dalla rivista Premiere e ha parlato di Mindhunter e del motivo per cui Netflix ha deciso di cancellarla:
“Forse House of Cards non è stato un enorme rischio, ma Mindhunter lo era. Un procedural sulle scienze comportamentali che non sarebbe stato X-Files, ma nemmeno CSI o Criminal Minds, ma che sarebbe stata il ritratto di un giovane che perde la sua verginità nel mondo di sadici psicosessuali? Non abbiamo potuto completare la traiettoria, ma era una scommessa. Era inoltre una serie costosa. Davvero costosa. Siamo andati il più avanti possibile fino a quando qualcuno ci ha finalmente detto: ‘Non ha senso produrre questa serie in questo modo, a meno che non riduciate il budget o che la rendiate più pop, in modo che più persone la guarderanno’.“
Ha continuato:
“Non volevamo cambiare il nostro approccio quindi, in modo rispettoso, ci hanno detto che stavano procedendo ad eliminarla. Quella è la questione: mi allontano sempre leggermente da ciò che si aspettano da me. Altrimenti non sono interessato. Durante una proiezione test di Seven [film del 1995 diretto da Fincher, ndr], nel secondo di silenzio proprio prima che si riaccendessero le luci, mentre tutti erano senza fiato, ho visto il produttore che mi stava insultando: ‘Questo tizio ha preso un thriller grandioso e lo ha trasformato in un film straniero!’.“
La terza stagione di Mindhunter: cosa avremmo visto?
Già nel 2022 il regista Andrew Dominik aveva parlato di ciò che avremmo visto nella terza stagione, rivelando che Holden Ford (Jonathan Groff), Bill Tench (Holt McCallany) e potenzialmente anche la psicologa Wendy Carr (Anna Torv) sarebbero andati a Hollywood e avrebbero incrociato Jonathan Demme (regista de Il silenzio degli innocenti) e Michale Mann (Manhunter – Frammenti di un omicidio).
Inoltre Fincher in passato aveva rivelato che nella terza stagione avremmo visto il famigerato assassino seriale Dennis Rader, noto anche come BTK Killer, menzionato nelle due stagioni realizzate. Noi di Hall of Series ci siamo chiesti cosa ci saremmo potuti aspettare dalla terza stagione di Mindhunter.
Fincher, comunque, non ha perso la speranza di riportare in futuro la serie sugli schermi, perciò rimaniamo in attesa di sapere se Mindhunter avrà una seconda possibilità.