Mischa Barton viene ricordata dai millennials per aver vestito i panni di una delle protagoniste del popolare teen drama The O.C.
Amata tanto quanto odiata, Marissa Cooper ha saputo conquistare il cuore di Ryan Atwood (e degli spettatori). La privilegiata e tormentata adolescente ha fatto appassionare il pubblico grazie all’altalenante storia d’amore con il protagonista e alle sue drammatiche vicende private. Marissa, infatti, nascondeva una grande fragilità dietro la sua vita sfrenata e apparentemente perfetta. Sfortunatamente questo era un tratto che l’interprete aveva in comune con il suo personaggio. L’esperienza di Mischa Barton ad Hollywood è stata tutt’altro che positiva e le ha lasciato dei segni indelebili nell’animo, che non è ancora riuscita a eliminare. L’attrice ha iniziato a lavorare nel cinema molto giovane, all’età di appena 9 anni, e quando la fama l’ha inevitabilmente travolta, ha avuto un effetto devastante su di lei.
Mischa Barton ha parlato del periodo estremamente difficile vissuto ai tempi di The O.C., che le ha lasciato dei traumi da cui ancora oggi non è riuscita a liberarsi.
Quando la popolarità del teen drama della FOX è esplosa, ha reso molto celebri i suoi protagonisti e li ha trasformati in poco tempo in degli idoli per gli adolescenti. Mischa Barton si è ritrovata a 17 anni a essere celebrata come una It Girl: tutte le ragazzine volevano essere come lei e i media commentavano ogni suo passo falso. La fama, che l’ha travolta all’improvviso, le ha creato non pochi problemi, come ha spiegato in un’intervista rilasciata a Sunday Times:
“Andrò in terapia tutti i giorni per il resto della mia vita. Ma tutto ciò che ho dovuto passare, soprattutto quando avevo venti anni, mi ha lasciato dei traumi che non se ne andranno via facilmente. Non ero preparata per quel livello di fama e non è qualcosa che speravo di ottenere. Avrei preferito di gran lunga essere una persona sconosciuta.”
La popolarità nel suo caso ha avuto un triste rovescio della medaglia: la perdita della privacy. I paparazzi hanno iniziato a perseguitare la star di The O.C., attendendo che lei commettesse un passo falso da immortalare. L’attrice ha paragonato l’assurda situazione a quella del film Hunger Games, dal momento che i reporter erano disposti a tutto pur di ottenere le informazioni che desideravano: seguivano la sua auto, scalavano i muri della sua casa o pagavano lo staff dei ristoranti che frequentava. Questo le ha impedito di avere una vita normale e l’ha portata a non fidarsi delle persone che aveva intorno. Come ha ricordato, la persecuzione dei paparazzi, i tradimenti dei suoi ex partner e amici, i commenti degli hater sul suo corpo le hanno creato delle cicatrici indelebili:
“Ciò che facevo non era mai abbastanza. Hanno mostrato il massimo della crudeltà verso il corpo di una giovane ragazza. Era assurdo. […] È stato scioccante capire che al mondo esiste quel tipo di cattiveria. E mi sono chiesta perché proprio a me, cosa avessi fatto per attirarla.“
Mischa Barton spera che oggi il pubblico abbia imparato la lezione e che non torturi più in questo modo le giovani stelle. Confida che l’epilogo della storia di Britney Spears abbia fatto aprire gli occhi a tutti riguardo al trattamento riservato ad alcune stelle dei primi anni 2000.