Ha debuttato in questi giorni su Netflix la nuova stagione di Monsters, la serie tv di Ryan Murphy che racconta i più cruenti casi di cronaca nera.
Il primo ciclo di episodi ha portato in scena la vera storia del terribile mostro di Milwaukee, Jeffrey Dahmer. La serie tv è presto diventata un fenomeno globale, finendo anche per sollevare tantissime polemiche. Qualcuno ha accusato il creatore dello show di voler romanticizzare l’assassino, anche se, secondo noi, Ryan Murphy non voleva farci empatizzare, voleva solo documentare. Netflix ha comunque deciso di investire su questo rischioso progetto, rinnovando Monster per una seconda stagione. Le puntate di Monsters: La storia vera di Lyle ed Erik Menendez sono arrivate il 19 settembre e stanno già macinando milioni di visualizzazioni. Intanto si pensa alla terza stagione, già confermata, che vedrà Charlie Hunnam (il Jax Teller di Sons of Anarchy) interpretare il serial killer Ed Gein.
Com’era prevedibile, le puntate di Monsters: La storia vera di Lyle ed Erik Menendez stanno scatenando diverse polemiche. Sulla serie è intervenuto anche Erik Menendez in persona attraverso un comunicato.
Al centro della storia questa volta ci sono Erik e Lyle Menéndez, che nel 1996 sono stati incriminati per aver ucciso i loro genitori. I due ragazzi alla fine hanno confessato, sostenendo di aver commesso l’omicidio per paura dopo aver subito ripetutamente degli abusi da parte del padre. Secondo molti, Ryan Murphy non ha raccontato in maniera fedele (e rispettosa) questa vicenda. Erik Menendez in una dichiarazione pubblicata dall’account X della moglie Tammi Menendez ha dichiarato:
“Credevo che fossimo andati oltre le bugie e le rovinose rappresentazioni del personaggio di Lyle, creando una caricatura di Lyle radicata nelle orribili e sfacciate bugie dilaganti nello show. Posso solo credere che siano state fatte apposta. È con il cuore pesante che dico, credo che Ryan Murphy non possa essere così ingenuo e impreciso sui fatti delle nostre vite da arrivare a fare questo senza avere cattive intenzioni. Mi dispiace sapere che la rappresentazione disonesta di Netflix delle tragedie, che circondano il nostro crimine ha fatto fare passi indietro alle dolorose verità, tornando indietro nel tempo a un’epoca in cui l’accusa ha costruito una narrazione su un sistema di credenze secondo cui gli uomini non subivano abusi sessuali e che gli uomini vivevano questo trauma in modo diverso rispetto alle donne.“
Ha proseguito dicendo: “Quelle orribili bugie sono state contestate e smascherate da innumerevoli vittime coraggiose negli ultimi due decenni, che hanno superato la loro vergogna personale e hanno coraggiosamente parlato.”
Ha aggiunto inoltre che ritiene che Monsters 2 rappresenti un passo indietro nella comprensione del trauma infantile e delle conseguenze che può avere sulla psiche umana. Ecco come prosegue la dichiarazione di Erik Menendez:
“Quindi ora Murphy dà forma alla sua orribile narrazione attraverso vili e spaventose rappresentazioni dei personaggi di Lyle e di me e di diffamazioni scoraggianti. La verità non è sufficiente? Lasciamo che la verità resti la verità. Quanto è demoralizzante sapere che un uomo al potere può minare decenni di progressi nel far luce sui traumi infantili. La violenza non è mai una risposta, mai una soluzione, ed è sempre tragica. Come tale, spero che non si dimentichi mai che la violenza contro un bambino crea cento scene del crimine orribili e silenziose, oscuramente nascoste dietro lustrini e glamour e raramente esposte finché la tragedia non penetra tutti i soggetti coinvolti. A tutti coloro che mi hanno contattato e sostenuto, grazie dal profondo del mio cuore.”