“Ci aspettiamo che Netflix aumenti i prezzi quest’anno”.
Non certo una sentenza, ma una possibilità più che concreta viste anche le evoluzioni del mercato e del mondo dello streaming. Secondo gli analisti di UBS Securities, almeno. È quanto emerge da un report diffuso nelle ultime ore, nel quale si stima una potenziale crescita degli introiti di Netflix del 15%, qualora si procedesse davvero con un aumento dei prezzi: “Sebbene sia lecito attendersi un rallentamento, riteniamo che Netflix abbia ancora una significativa possibilità di crescita, in quanto continua a convertire gli utenti in abbonamenti a pagamento e ad attrarre nuove platee”,
La prospettiva non piacerà a molti abbonati. Dopo la stretta sugli account condivisi di alcuni mesi fa e la progressiva introduzione dei piani tariffari con la pubblicità, potrebbe arrivare entro la fine del 2024 un ulteriore novità.
Ma davvero aumenteranno i prezzi dei piani di Netflix?
L’azienda, per il momento, non ha commentato la notizia, ma ci sono dei ma. Se da una parte Greg Peters, co-CEO di Netflix intervenuto nel corso del resoconto sugli utili del quarto trimestre del 2023, aveva detto di aver “messo in stand-by” gli aumenti nei mesi di lancio del piano con pubblicità perché “vedevamo questa come una forma di sostituzione degli aumenti dei prezzi” dall’altra quella fase sembra essersi conclusa. “Ora che abbiamo superato questa fase” continua Peters, “siamo in grado di riprendere il nostro approccio standard rispetto agli aumenti di prezzo. Abbiamo visto attuare queste strategie negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Francia, e si tratta di cambiamenti che sono andati meglio del previsto”.
Il co-CEO di Netflix continua: “Continueremo a monitorare gli altri Paesi e cercheremo di valutare. Quando avremo fornito abbastanza valore di intrattenimento aggiuntivo” per “chiedere [agli abbonati] di pagare un po’ di più per mantenere questo volano positivo e poter investire in altri grandi film, serie e giochi“.
Netflix aumenterà davvero i prezzi entro la fine del 2024?
Staremo a vedere, così come vedremo se davvero deciderà di “puntare più sulla qualità che sulla qualità”.
L’annuncio del cambio di linea c’è stato, ma ora attendiamo la prova dei fatti.