Attualmente, la Writers Guild of America è in sciopero da un mese esatto per questioni che riguardano l’equo compenso, il numero minimo di personale degli scrittori, la sicurezza del lavoro, i diritti residuali basati sugli spettatori per gli scrittori di serie televisive in onda su piattaforme streaming e la regolamentazione dell’uso dell’IA. Nonostante ciò, la piattaforma Netflix ha recentemente chiesto agli azionisti di approvare oltre 166 milioni di dollari di retribuzione retroattiva per i dirigenti, più del doppio dei 68 milioni di dollari che la WGA sta chiedendo all’azienda.
Secondo Reuters, gli azionisti hanno bloccato il pacchetto retributivo dei dirigenti
Sebbene il voto “say on pay” non sia vincolante, l’anno scorso solo il 27% degli azionisti ha votato a favore di una richiesta simile, quindi il sostegno complessivo a questo tipo di pacchetto è scarso. La Writers Guild of America ha appoggiato questa votazione, affermando che il consiglio di amministrazione di Netflix dovrebbe affrontare lo sciopero e “passare meno tempo a pensare a come pagare di più il suo team esecutivo“. Di seguito riportiamo la risposta completa della WGA a questa decisione:
La richiesta di abbassare le matite da parte di tutto il settore ha avuto un impatto su ogni angolo di Hollywood. Poiché l’associazione WGA rappresenta gli sceneggiatori sia in ambito televisivo che cinematografico, durante questo sciopero sono stati chiusi progetti sceneggiati sia grandi che piccoli.
Questo include tutto, dalle soap opera ai talk show notturni, fino ai grandi blockbuster come l’imminente reboot di Blade della Marvel con Mahershala Ali.
Anche alcuni titoli importanti dello streamer verranno ritardati dallo sciopero. Tra questi, la produzione dell’ultima stagione della serie di punta della piattaforma, Stranger Things. Altri progetti che sono stati messi in pausa includono la sesta stagione di Big Mouth, la sesta stagione di Cobra Kai, la serie di Rob Lowe, Unstable e la sitcom The Upshaws.
Resta da vedere quanto durerà lo sciopero degli sceneggiatori del 2023.
L’ultimo sciopero analogo, che ha avuto luogo alla fine del 2007, ha richiesto più di tre mesi per essere risolto. Anche se sarà l’Alliance of Motion Picture and Television Producers, e non Netflix stessa, ad avere la responsabilità di trovare un accordo e porre fine allo sciopero, si spera che il rifiuto della retribuzione dei dirigenti sia un colpo d’ala che contribuisca a far avanzare le trattative prima del tempo.