Il mercato dello streaming è più affollato che mai: Disney Plus, Max, Prime Video, Hulu, Apple TV Plus e altri si contendono l’attenzione dei consumatori. La piattaforma streaming Netflix però rimane comunque lo streamer più popolare in assoluto, con una base di abbonati ancora significativamente più ampia rispetto ai suoi concorrenti.
In una recente conferenza stampa Ted Sarandos ha spiegato perché lo streamer non concederà in licenza i contenuti originali agli streamer rivali
“Abbiamo sempre constatato che offriamo questi contenuti ai nostri membri a un valore incredibile su Netflix. E poi, quasi ovunque lo mettiamo, c’è un crossover, o hanno un account Netflix o hanno una base di spettatori molto più piccola. Pensiamo di aver intrapreso la strada giusta in termini di offerta di contenuti ai nostri membri e di averli a disposizione anche dopo l’uscita originale sullo streamer. Il mercato delle distribuzioni, i mercati dell’home video che continuano a esistere oggi si stanno contraendo in un modo che non è troppo entusiasmante da sfruttare rispetto all’opportunità che abbiamo di soddisfare i nostri abbonati e di entusiasmarli con i nostri contenuti. Extraction 2 ha fatto così bene per noi in quest’ultimo trimestre, Extraction 1 è tornato subito in cima alla top 10. Lo abbiamo visto spesso con le nuove stagioni degli show, come quando [lo spin-off di Bridgerton] Queen Charlotte è entrato nella top 10, ecco che arrivano le altre stagioni di Bridgerton. Quindi, è molto fluido. Si tratta quindi di un’offerta molto fluida e dinamica. Ed è ancora meglio, quanto più profonda e ricca diventa la library”.
L’industria dello streaming si trova attualmente in una fase di forte cambiamento. Dopo l’ascesa fulminea di Netflix negli anni 2010, altre aziende hanno cercato di trarne vantaggio, lanciando i propri servizi di streaming con contenuti esclusivi. Le aziende hanno pompato miliardi di dollari nei loro servizi di streaming per potenziare i rispettivi cataloghi e attirare abbonati; solo di recente si è assistito a un cambiamento in questo senso, con gli streamer che si sono resi conto che gran parte della spesa per i contenuti non si sta traducendo in un proficuo ritorno. Vedremo come questa scelta influenzerà la piattaforma sulla strada.