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Secondo l’analista Murphy, il modello di uscita settimanale è il migliore

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Netflix è una delle piattaforme più usate e diffuse al mondo. Offre diversi contenuti, serie tv, film, documentari e non solo: possiamo trovare le 10 migliori Serie Tv Originali del 2021 e 10 Serie Tv semisconosciute che dovreste assolutamente vedere.

Uno dei suoi punti di forza è stato il binge watching, ossia il rilascio in una sola volta di tutti gli episodi di una stagione. Questo modello, però, sta iniziando a scricchiolare e già competitor come Amazon Prime Video e Disney+ si stanno muovendo verso altri modelli di distribuzione.

Più uscite settimanali e meno binge watching: secondo un analista questo è il futuro dello streaming.

L’analista Mike Murphy dice che vedremo più uscite settimanali come su Amazon Prime Video rispetto al binge watching di Netflix

L’analista di mercato Mike Murphy ci porta la sua opinione su come cambierà il panorama delle piattaforme streaming in un articolo su MarketWatch. Secondo lui i modelli di distribuzione con uscite settimanali – come quelli di Disney+ e Amazon Prime Video – sono migliori rispetto al rilascio in una volta di tutti gli episodi della stagione, come fa Netflix, e dovremmo aspettarci di vederne di più nel 2022.

Dice, infatti, citando Wandavision, Ted Lasso e Succession come esempi di serie con uscite settimanali che hanno avuto grande successo:

“Sebbene il 2020 sia stato l’anno del binge watching – grazie in particolar modo alla pandemia – il 2021 ha ricordato agli spettatori che le esperienze migliori di visione arrivano su base settimanale, lasciandoci più tempo per assorbire i cambiamenti della trama e speculare su quel che succederà dopo.
Le uscite settimanali – che sono state la norma per le reti televisive per decenni – sono particolarmente vantaggiose per i servizi di streaming più piccoli (cioè non Netflix) che cercano di attirare regolarmente spettatori mese dopo mese, creando fermento e rimanendo al centro della conversazione per periodi di tempo sostenuti.”

Cita poi alcuni dati:

“Secondo un recente rapporto di The Ringer, che ha citato i dati di Parrot Analytics, il 62% delle prime 50 nuove serie tv in streaming del 2021 ha utilizzato una strategia di rilascio settimanale di qualche genere, in crescita rispetto al 30% circa dei due anni precedenti. Questo include le strategie utilizzate da Apple TV+, Prime Video e HBO Max, in particolare, che si basano sulla pubblicazione dei primi due o tre episodi in una volta, per poi rilasciare uno o due episodi a settimana”.

Murphy sottolinea che i benefici sono per le aziende e anche per gli spettatori:

“Con le pubblicazioni settimanali, gli spettatori non sono sopraffatti da così tanti episodi in una volta e possono avere un’esperienza di visione più rilassante e memorabile, piuttosto che seguire una serie in un weekend e dimenticarsene rapidamente”.

L’analista ci ricorda, però, che il binge watching non sparirà completamente:

“Non aspettatevi che il binge se ne vada completamente però. Netflix ha dimostrato che funziona ancora piuttosto bene per le sue nuove uscite, e la maggior parte dei servizi suoi rivali continuerà a utilizzare una sorta di strategia di rilascio ibrida, a seconda delle singole serie.”

I trend che dovremmo aspettarci per i contenuti

Nella sua analisi Murphy cita altri trend relativi alle serie tv. Vediamoli.

Si punterà sempre più sui franchise, con la realizzazione di contenuti ambientati in mondi che gli spettatori già conoscono. Murphy cita come esempio i franchise di Star Wars e Marvel su Disney+, ma anche House of the Dragon su HBO Max (spin-off di Game of Thrones) e la serie su Il Signore degli Anelli su Amazon Prime Video.

Avverrà, prima o poi, il consolidamento dei servizi di streaming, ossia diverse aziende o unità si uniranno in una sola organizzazione. Secondo Murphy, infatti, ci sono troppi servizi di streaming e non tutti sopravvivranno sul lungo termine.

Ci saranno molte più serie di produzione internazionale, dopo il grande successo di Squid Game, La Casa de Papel, Lupin, Dark. Netflix sta già realizzando serie non in lingua inglese, focalizzandosi sulla crescita internazionale soprattutto in Asia, India e America Latina. Così anche gli altri servizi, come Amazon che vuole crescere in India e l’intenzione di Disney+ di realizzare 50 contenuti di produzione asiatica entro il 2023.

I servizi streaming si occuperanno di altri contenuti oltre alle serie tv, come videogiochi, sport e ancora più film. Murphy cita l’offerta di videogiochi di Netflix e i rilasci dei film Disney su Disney+ dopo poche settimane dall’arrivo nelle sale cinematografiche.

Che ne pensate di tutti questi trend?

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