L’89° edizione della Notte degli Oscar, verrà ricordata come la notte in cui Jimmy Kimmel fece cadere dal cielo cioccolatini e dolci tramite dei graziosi palloncini su tutta la platea; la notte in cui ogni battuta “sarcastica” voleva essere un intervento mirato alla nuova presidenza degli Stati Uniti d’America; una notte magica ricca di tradizione, con una sempre più raggiante Meryl Streep giunta alla sua 20° nomination per la statuetta più ambita, ma anche di innovazione, con un Justin Timberlake che apre le dance come mai prima d’ora al Dolby Theatre.
La Notte degli Oscar è sempre stata la notte dei sognatori, dove i sogni diventano realtà. Quest’anno la magia dei sognatori non è stata portata sul palco solo dal bravissimo John Legend sulle note di City of Stars, ma anche dalle donne protagoniste della serata: Taraji P. Henson, Octavia Spencer e Janelle Monáe le tre protagoniste di Hidden Figures (Il Diritto di Contare).
E’ stata la notte in cui Viola Davis (l’inarrestabile Annalise Keating in How To Get Away With Murder) è riuscita a portare a casa la sua prima statuetta, intrattenendo il pubblico con un discorso che ha commosso tutti.
“Sono diventata un’artista e ringrazio Dio”, ha detto tra le altre cose la Davis. “perché è l’unica professione che celebra cosa significhi vivere la vita”
Ad affiancare Viola, con la statuetta di Miglior Attore Non Protagonista c’è Mahershala Ali, che entra nella storia come primo attore islamico a vincere un titolo del genere.
La notte dei sognatori dove, proprio come Sebastian avrebbe fatto con Mia, Ryan Gosling ha accolto con un fragoroso applauso la sua co-protagonista e amica Emma Stone annunciata (come da tradizione) da Leonardo Di Caprio, unico nel suo genere. La notte in cui Denzel Washington ha visto sfuggire via il premio nelle mani di Casey Affleck sotto la commozione visibile del fratello Ben.