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Only Murders in the Building, la brillante comedy con Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez, è tornata su Disney+ con una nuova stagione. Anche questa volta delle grandi star si sono aggiunte al cast: oltre a Paul Rudd, che era già stato introdotto nel finale del secondo ciclo di episodi, lo show ha accolto una vera leggenda di Hollywood, Meryl Streep. Come già accaduto nelle stagioni precedenti, i tre dilettanti detective sono alle prese con un nuovo mistero. A tenere banco in Only Murders in the Building c’è nuovo omicidio: Charles, Oliver e Mabel dovranno scoprire l’identità dell’assassino che ha commesso un crimine dietro le quinte dello show messo in scena da Oliver. Arrivata alla sua terza stagione, la serie tv non ha affatto perso il suo smalto e i primi episodi hanno travolto il pubblico con brillanti gag e spettacolari numeri musicali. Dietro questo show così popolare e divertente però si nasconde una storia molto drammatica.
Il creatore di Only Murders in the Building ha svelato la triste vicenda personale che lo ha ispirato nel creare lo show.
Attenzione: l’articolo da questo momento in poi potrebbe contenere qualche spoiler sulla terza stagione della serie.
La morte di un misterioso uomo unisce tre persone molto diverse, ma accomunate dalla passione per il true crime, e li spinge ad indagare per scoprire la verità. Questa è la formula vincente di una serie tv che ha conquistato il pubblico e la critica, diventando velocemente un cult. Ma lo sapevate che è stato un evento drammatico ad ispirare John Hoffman? Il co-creatore stesso ha raccontato la vera storia che si nasconde dietro la serie in un’intervista rilasciata a The Hollywood Reporter. Diversi anni fa ha perso la vita in circostanze misteriose un suo amico del liceo e lui in prima persona ha cominciato ad indagare alla ricerca di risposte. Come ha spiegato, è stato un evento drammatico, che non ha mai realmente superato, ad averlo guidato nella scrittura della storia:
“L’idea per la prima stagione è nata da un fatto molto personale. Ne ho già parlato in passato: il mio migliore amico del liceo è morto in modo del tutto inatteso e io ho dovuto indagare su questa cosa… non potevo fare a meno di indagare. Sento di avere una buona esperienza nel comprendere quello che può nascere nella vittima e nel colpevole da un caso del genere.”
Proprio perché conosce bene gli effetti scatenati da questo tipo di indagini, ha spiegato che nella nuova stagione ha deciso di soffermarsi sulla gestione del trauma. Lo farà soprattutto attraverso il personaggio di Mabel, che sembra voler lasciare l’edificio per dimenticare gli eventi drammatici che hanno sconvolto la sua vita. Ha spiegato:
“Apprendiamo alla fine dell’episodio 1 che [Mabel] non resterà nell’Arconia ancora a lungo. Questa storyline pone un’attenzione maggiore su questa donna, che sta affrontando i 30 anni e la sua vita… Sta davvero cercando di capire cosa fare con la sua vita.”
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