Un trionfo assoluto: Paola Cortellesi è la vera regina della sessantanovesima edizione dei David di Donatello. E non solo per le sei statuette vinte dal suo C’è ancora domani, ma anche per lo splendido discorso di ringraziamento.
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Paola Cortellesi, all’esordio alla regia, ha caratterizzato fortemente i David di Donatello 69 (qui l’elenco completo dei vincitori della serata): sei i premi vinti, seconda solo a Io capitano di Matteo Garrone (candidato meritamente anche agli Oscar). Inevitabile, vista la notevole fattura del film e l’incredibile impatto sul pubblico. Negli scorsi mesi abbiamo riportato alcuni tra i record e i riconoscimenti ottenuti finora dal film, ma ora vogliamo concentrare l’attenzione sul discorso di ringraziamento di Paola Cortellesi.
Riportiamo alcuni tra i passaggi principali: “Questa è l’unica certezza, voglio ringraziare gli spettatori”, dice l’autrice.
“Quando si costruisce una storia per il grande schermo si spera che ci siano tante persone e di condividere emozioni. Ringrazio i miei produttori che, nonostante un film in bianco e nero, in romanesco, coi balletti e con le botte, hanno voluto farlo ugualmente, il cast artistico e tecnico”.
Paola Cortellesi concentra poi l’attenzione sul pubblico che ha premiato il suo talento: “Non mi piace chi lo considera una massa di estranei. Lo siamo noi tutti e mi piace pensare che ci sia chi ha combattuto, chi ha fatto degli errori, chi non la pensa come me. Grazie ai cinque milioni che hanno fatto il gesto eroico di uscire di casa, pagare un biglietto, cercare parcheggio per vedere il nostro film, come quel signore di Torino che ha detto: ‘Sono uno di quei bambini che mandavano di là’ e la signora di Genova che ha affermato: ‘Io sono stata Delia ma non lo sono più’ Le vostre parole hanno scavalcato le chiacchiere da film e hanno dato un senso profondo a quello che abbiamo fatto”.
Un discorso bellissimo, all’altezza di una grande autrice che ha dimostrato tutto il suo valore fin dall’esordio alla regia. E poi “c’è ancora domani”: chissà cosa le riserverà il futuro.
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