È uscito qualche mese fa il nuovo libro del regista e sceneggiatore Paolo Genovese intitolato Il rumore delle cose nuove.
Nel corso della sua carriera il regista romano ha dato vita a innumerevoli film che sono riusciti a conquistare un grande successo. Di recente poi si è messo anche alla prova dirigendo la sua prima serie tv: su Disney+ è sbarcato lo scorso novembre l’adattamento del romanzo de I Leoni di Sicilia curato da lui. Ma il film più amato a cui è legato il nome di Paolo Genovese è Perfetti Sconosciuti, uno dei film italiani di maggior successo degli ultimi anni. La trama originale, che porta a galla le ipocrisie del nostro tempo, ha conquistato il mondo intero e la pellicola è diventata in pochi anni un vero cult. A dimostrare la popolarità di quest’opera ci sono i tantissimi remake che sono stati realizzati in ogni parte del mondo.
E proprio una scena tagliata da Perfetti Sconosciuti ha ispirato la trama del nuovo film di Paolo Genovese.
A svelarlo è stato il regista e sceneggiatore romano nel corso di una lunga intervista rilasciata a La Repubblica. Paolo Genovese ha raccontato che aveva pensato ad una ulteriore storia per il suo film di successo, ma che è stato costretto ad accantonare l’idea perché sentiva che nella commedia dolceamara non avrebbe avuto lo spazio di sviscerarla al meglio. Quella storia gli è rimasta in testa e alla fine ha deciso di raccontarla in maniera più estesa nel romanzo Il rumore delle cose nuove:
“Un legame con il film c’è ed è stretto. Il romanzo nasce da una scena tagliata di Perfetti sconosciuti. Durante la scrittura del film tra i vari segreti c’era quello di un uomo che voleva un figlio, ma la compagna no, e lui di nascosto donava il seme per sentirsi padre. Poi abbiamo deciso di tagliare la scena perché sarebbe stata troppo invasiva, un tema troppo grande per andare avanti con la trama in modo verosimile. Ma mi era rimasta in testa questa idea dei segreti dell’anima, non il messaggino scoperto, il tradimento o la bugia, ma qualcosa che fa parte della tua anima e che non condividi per qualche motivo, sulla cui liceità il pubblico si può interrogare. Così ho cominciato a sviluppare la storia e sono arrivato a chiedermi: e se poi al padre viene la curiosità di conoscere questo figlio, cosa potrebbe succedere?“
Dopo aver creato innumerevoli storie diverse, Paolo Genovese ha dimostrato di essere un narratore pieno di risorse. Il segreto del suo successo? Il desiderio di mettersi alla prova dedicandosi a progetti sempre diversi e stimolanti. Per questo motivo ha spiegato di aver deciso di non realizzare una serie tv ispirata a Perfetti Sconosciuti e ha detto di sì invece all’adattamento teatrale. Ecco cosa ha detto nell’intervista:
“Cercare cose nuove è fondamentale per alimentare il processo creativo: preferisco fare un film brutto purché sia diverso dai precedenti. Dopo Perfetti sconosciuti mi hanno chiesto di girare il seguito, una serie, e perfino il gioco in scatola. Ma non avevo voglia. Invece il teatro sì. Esordire a più di cinquant’anni con la regia teatrale di Perfetti sconosciuti è stato un privilegio. Mi ha dato l’emozione delle prime volte. Potermi concentrare solo sugli attori anziché su tutto il complicatissimo apparato tecnico del cinema, è stato molto bello.“