Ci sono stati momenti in cui pensavamo che questo avvenimento non sarebbe mai arrivato, e invece, tra qualche giorno Riverdale si concluderà per sempre. Dopo ben sette stagioni, e una miriade di sottotrame, l’ultimo episodio della serie ispirata agli Archie Comics debutterà negli USA il 23 agosto – mentre in Italia potremo vederlo il 20 ottobre su Infinity+ e, molto probabilmente, in seguito anche su Netflix. Insomma, il countdown è ufficialmente iniziato, e quale momento migliore della fine di una serie per riflettere e tirare le somme? Anche perché, come i fan ben sanno, i membri del cast non hanno certo peli sulla lingua quando si tratta di muovere delle critiche…
Riverdale, nota anche per aver rilanciato la carriera attoriale dell’ex stella di Disney Channel Cole Sprouse, è iniziata nel 2017 come un semplice teen drama dalle atmosfere mistery, in cui una tranquilla cittadina viene sconvolta dall’omicidio del giovane Jason Blossom (Trevor Stines). Oltre a Cole Sprouse nel ruolo del Jughead Jones, nel cast troviamo KJ Apa, Lili Reinhart, Camila Mendes e Madelaine Petsch, rispettivamente come Archie Andrews, Veronica Lodge, Betty Cooper e Cheryl Blossom. Tuttavia, dalla seconda stagione in poi, ma in maniera più evidente a partire dalla terza, la serie disponibile su Infinity+ e Netflix ha preso una piega del tutto inaspettata.
Non solo le storyline di Riverdale hanno iniziato a moltiplicarsi, fino a diventare quasi incomprensibili e a generare buchi di trama, ma uno degli argomenti che ha fatto discutere di più i fan è stato il trattamento riservato ai personaggi della serie. Quelli che sarebbero dovuti essere degli adolescenti, infatti, hanno iniziato ad essere coinvolti in storie di mafia e strane sette, oppure a dirigere locali clandestini e a gestire interi business tutti da soli. Inoltre, alcuni personaggi, come l’Archie di KJ Apa, la Betty di Lili Reinhart e la Veronica di Camila Mendes sono stati oggetto di una sessualizzazione quasi costante e, diciamocelo, innecessaria agli sviluppi della trama.
Ora KJ Apa ha deciso di parlare di come si è sentito in merito alla sessualizzazione del suo personaggio in Riverdale
“Ho attraversato un sacco di m**** per quello. Può incasinarti un po’ la testa“, ha rivelato l’attore della serie disponibile su Infinity+ e Netflix in un’intervista per Vulture. KJ Apa aveva vent’anni quando la serie è iniziata e ha spiegato che se all’inizio stare sul set senza maglietta gli sembrava divertente, ben presto le cose hanno iniziato a prendere una piega negativa, e alla lunga la pressione di essere sempre in forma ha preso il sopravvento. Ecco la dichiarazione dell’attore:
Inizialmente, da ragazzo giovane, che è ciò che ero, pensavo fosse divertente — è quasi come se tu volessi l’opportunità di stare senza maglietta. Pensavo tipo, ‘Sì, fatemi togliere la maglietta. Boom!’ E poi devi stare costantemente in una forma incredibile. Ti mette a dura prova. Avevo difficoltà anche a dire che non mi sentivo a mio agio. Pensavo che le persone mi avrebbero detto, ‘Perché no? F******, fallo e basta, fratello'”.
Ora che la fine è vicina, la serie dovrà mettere da parte tutto ciò che non è necessario e cercare di tirare le fila, in modo da concludere le storie dei vari personaggi in maniera soddisfacente per i fan. I quali, diciamocelo, se lo meritano.