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Per Robbie Williams è stato molto spiacevole girare la docuserie Netflix: «Non è una cosa normale»

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Robbie Williams, il popolare cantautore britannico, è il protagonista assoluto della docuserie di Netflix che sta scalando le classifiche.

In questi ultimi mesi stanno arrivando sulla piattaforma di streaming diversi documentari, che ripercorrono gli alti e bassi della vita di alcune importanti personalità. Mentre ad ottobre gli abbonati hanno avuto modo di conoscere la vita di uno dei più importanti centrocampisti del calcio inglese in Beckham, nel mese di novembre è arrivata la serie tv originale Netflix incentrata su Robbie Williams. In occasione del venticinquesimo anniversario dall’inizio della sua carriera da solista l’ex membro dei Take That si è aperto e ha svelato al pubblico dei lati inediti di se stesso e della sua storia. Grazie a centinaia di ore di archivio personale il regista Asif Kapadia ha ripercorso tutti i momenti più importanti della carriera di Robbie Williams, riportando a galla i demoni del suo passato. Il cantante ha condiviso con il pubblico, dando prova di una grande onestà, la sua lotta con le dipendenze, i problemi alimentari e le sue fobie.

Per questo motivo per Robbie Williams è stato molto doloroso immergersi nei ricordi e rivivere la sua vita spericolata, mentre registrava il documentario per Netflix.

Quel buio capitolo della sua vita per fortuna si è concluso felicemente: l’uomo ha vinto la sua lotta con le dipendenze e ha ripreso il controllo della sua esistenza anche grazie al sostegno e all’affetto della moglie Ayda Field. Ritornare con la memoria agli anni, in cui le droghe lo stavano consumando, è stato per Robbie Williams un’esperienza molto dolorosa. Nel corso di un’intervista rilasciata al programma The Project di Channel 10 ha parlato di quello che ha provato, riguardando alcuni momenti della sua turbolenta vita. Ecco che cosa ha raccontato:

È stato davvero spiacevole. Penso che alla gente non piaccia nemmeno guardare i propri selfie e sentire la propria voce. E se ci aggiungi che ti stai vedendo precipitare nella malattia mentale, nell’ansia, nell’agorafobia, nella depressione. Se ti rendi conto che stai assistendo a un tuo esaurimento nervoso, non è una cosa normale da fare”.

Ma ne è valsa la pena riaprire i cassetti della memoria: lui, infatti, ha anche ammesso che grazie alla serie tv di Netflix sta ricevendo da parte del pubblico uno straordinario supporto. Condividendo il suo passato con il mondo là fuori, è riuscito a togliersi dalle spalle un grosso macigno e a mostrare il vero se stesso. Ha spiegato infatti:

“Non sapevo quanto avessi bisogno di essere visto e quanto avessi bisogno di essere ascoltato. Ma ora che sono stato visto e ascoltato sento di essermi liberato di un macigno. E ho la sensazione che il mondo intero mi stia abbracciando.”