Romulus, la serie ispirata al film Il primo re film di Matteo Rovere che racconta la nascita di Roma, avrà una seconda stagione. I ciak partiranno prestissimo: a maggio si tornerà già sul set della serie, recitata interamente in proto latino e ambientata negli stessi luoghi in cui la leggenda della città eterna ebbe inizio: le campagne del Lazio. Nel film recitava, nel ruolo di Remo, il fratello ucciso dal futuro fondatore di Roma, il mastodontico Alessandro Borghi: qui trovate una nostra elegia a questo attore fenomenale. Borghi non è stato coinvolto nel progetto seriale, anche perché all’epoca ancora impegnato con Suburra: come vi abbiamo raccontato in questo articolo, il finale della serie che racconta le origini di Mafia Capitale non ha soddisfatto i fan e ha creato dei mastodontici buchi di trama rispetto al film di Stefano Sollima (qui abbiamo raccolto le principali differenze tra film e serie).
Romulus sarà nuovamente girata da Matteo Rovere, affiancato da Michele Alhaique e Enrico Maria Artale. Alla sceneggiatura tornano Filippo Gravino (Veloce come il vento, Alaska, Fiore, Il primo re) e Guido Iuculano (Una vita tranquilla, Tutto può succedere, Questione di cuore, Alaska), affiancati dalle new-entry nella writers’ room Flaminia Gressi (Bella da morire, Noi) e Federico Gnesini (Lo spietato, Rosy Abate: La Serie). Nel cast tornano i protagonisti Andrea Arcangeli nel ruolo di Yemos e Francesco Di Napoli nel ruolo di Wiros.
Nel finale di stagione del primo capitolo di Romulus, i due fratelli erano riusciti a fondare la loro cttà e l’avevano consacrata a Rumia: divenuti re, la loro impresa aveva destato le invidie di un loro potente vicino, il re dei Sabini. Nella seconda stagione, com’è plausibile intuire, si esploreranno altre leggende e miti legati alla nascita e ai primi anni di Roma, come la guerra contro il popolo sabino.
Ecco le dichiarazioni in merito alla seconda stagione di Romulus di Matteo Rovere:
“Con la seconda stagione di Romulus ci avventureremo con ancora più energia nel racconto straordinario della fondazione di Roma. Sono particolarmente felice di intraprendere quest’avventura insieme agli amici di Sky, Cattleya e ITV Studios, che ogni giorno dimostrano con incredibile professionalità la loro passione per il progetto, supportandolo in modo unico. Le nostre protagoniste e i nostri protagonisti, con affascinanti nuovi ingressi, affronteranno difficili sfide, vivranno nuove avventure e battaglie, e ci condurranno verso la scoperta di un grande mistero. Come sono nate Roma e la civiltà occidentale? E chi sarà, alla fine, il nostro Romulus?”.
Romulus non è solo una serie di cui andare fieri in quanto italiani, ma è anche un innovativo esperimento in campo ambientale. La serie rientra infatti nel piano di Sky di diventare Net Zero Carbon entro il 2030: in partnership con Albert e con Zen2030, il nuovo set di Romulus punta alla certificazione Albert di produzione sostenibile, puntando a un impatto quanto più ridotto possibile sull’ambiente in tutte le fasi della produzione, riducendo le emissioni sia dirette che indirette di gas serra.
L’industria dello spettacolo rappresenta una fetta importante delle emissioni di anidride carbonica: con una media di 1500 settimane di produzione all’anno, l’Italia è ancora indietro nel campo della sostenibilità ambientale nel mondo del cinema. L’obiettivo di Sky, non a caso annunciato nella settimana della Terra, è di ridurre di almeno il 50% le emissioni generate dai propri prodotti, dai propri fornitori nel mondo e dal proprio business, incluso la realizzazione di produzioni TV sostenibili.
Romulus rappresenta quindi l’esperimento di punta nella sostenibilità per Sky, già leader nel settore: dopo essere stato il primo broadcaster a diventare carbon neutral nel 2006, recentemente il gruppo Sky si è impegnato a raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette in Europa entro il 2030. L’armonia e il ritorno a un rapporto più sereno con la natura è proprio uno dei grandi messaggi di Romulus.