La storia della nascita di Roma arriva sul piccolo schermo: la casa di produzione Cattleya realizzerà Romulus, serie tv di Matteo Rovere focalizzata sul primo re e fondatore della Città Eterna, che andrà poi in onda su Sky.
Il progetto nasce dal film di Matteo Rovere, Il Primo Re, uscito nelle sale nel gennaio 2019. Romulus sarà composta da 10 episodi e co-prodotta da Cattleya con Groenlandia (casa di produzione di Rovere). Le riprese inizieranno a Roma nei primi di giugno e sarà recitata in protolatino (come il film).
Ambientata otto secoli prima della venuta di Cristo, in un mondo primitivo e brutale in cui il destino degli uomini è deciso dal potere della natura e degli dei, Romulus racconta la storia di tre ragazzi segnati dalla morte, dalla solitudine e dalla violenza: Iemos, Wiros e la giovane vestale Ilia.
Di questa serie tv Matteo Rovere dice:
“Romulus è una storia di sentimenti, guerra, fratellanza, coraggio e paura. È una ricostruzione altamente realistica degli eventi che hanno portato alla fondazione di Roma. Ma prima di tutto è un’indagine sulle origini e sul profondo significato del potere in Occidente: un viaggio in un mondo arcaico e spaventoso, dove tutto è sacro e le persone percepiscono ovunque la misteriosa e ostile presenza degli dei.”
Nella serie tv, annunciata già qualche mese fa, non ritroveremo però i due protagonisti del film, Alessandro Borghi e Alessio Lapice. Romulus non racconterà infatti la storia del film, ma sarà ambientata in quel mondo. Gli attori protagonisti saranno Andrea Arcangeli (Trust), Marianna Fontana (Capri-Revolution) e Francesco Di Napoli (La paranza dei bambini).
Nel cast troviamo anche Giovanni Buselli (L’Amica Geniale), Silvia Calderoni (Riccardo va all’inferno), Sergio Romano (Il Campione), Demetra Avincola (Io sono fortunata), Massimiliano Rossi (Il Primo Re), Ivana Lotito (Gomorra), Gabriel Montesi (Made in Italy) e Vanessa Scalera (Lea).
Matteo Rovere sarà affiancato alla regia da Michele Alhaique e Enrico Maria Artale. La sceneggiatura è scritta da Rovere, Filippo Gravino (Il Primo Re) e Guido Iuculano (Tutto può succedere).