Sex and the City è una serie figlia del suo tempo anche per quanto riguarda il tema della diversità: una serie “bianchissima”, per così dire, in tempi in cui l’inclusione non era certo una priorità dei prodotti televisivi mainstream. Nonostante qualche lacuna sul fronte politically correct, la serie ci ha insegnato molte cose, soprattutto sulle relazioni e le 4 forme dell’amore di Sex and the City. Come molte altre serie, però, le cose dovranno cambiare, in vista del revival …And Just like that: le novità saranno molte sul fronte dell’inclusione, e i fan purtroppo dovranno fare a meno del personaggio di Samantha, come vi avevamo anticipato in questo articolo. Le novità non si limitano ai personaggi ma interesseranno anche il contesto: nel revival di Sex and the City ci sarà il COVID-19.
Dopo aver accantonato l’idea di riscrivere da capo il personaggio di Samantha, rendendola una donna nera (decisione tra l’altro appoggiata e incoraggiata dalla stessa interprete, Kim Cattrall), si è deciso infine di metterla da parte. Al posto di Samantha ci saranno altri amici delle tre inseparabili Carrie, Charlotte e Miranda: sono stati annunciati ben 6 nuovi attori nel cast, e non tutti saranno bianchi.
Il revival di Sex and the City punta a fare scuola anche per quanto riguarda produzione e scrittura. Lo showrunner Michael Patrick King ha annunciato che sia il cast che il comparto di scrittura vedrà la partecipazione di attori e sceneggiatori non bianchi. Oltre a King e allle veterane autrici Julie Rottenberg ed Elisa Zuritsky si sono unite le tre giovani autrici Samantha Irby, comica, l’ex produttrice esecutiva di Fresh Off the Boat Rachna Fruchbom e la sceneggiatrice di Black Lightning Keli Goff.
Un altro aspetto sul quale dovrà concentrarsi il revival di Sex and the City sarà la tecnologia: la serie è terminata nel 2004, lo stesso anno in cui è stata fondata Facebook, e i social media non esistono nel mondo delle tre amiche. Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha vivono ancora con telefoni fissi, piani fatti in anticipo e foto scattate con macchine fotografiche analogiche: persino i telefoni a conchiglia sono apparsi solo più tardi nella serie. È un’istantanea della vita negli anni Novanta e degli appuntamenti prima di Tinder, ma cosa dovrà assolutamente cambiare con il revival?
Carrie è nota per essere pessima con la tecnologia: non fa il backup del suo computer (né sa cosa significhi), è completamente confusa dalla maggior parte della tecnologia e, anche nel film, si rifiuta di prendere uno smartphone. Nella serie questa particolarità è una tenera stranezza: guarda com’è carina Carrie, fa schifo a usare Internet e usa il suo laptop come una macchina da scrivere!
Nel mondo moderno, però, per il personaggio questa tecnofobia sarebbe un grosso problema. Lavorando come scrittrice, Carrie dovrebbe avere una presenza sui social media e capire come pubblicare online, e la sua natura tecnofobica dovrebbe risolversi, pena il danneggiamento della sua carriera.
Naturalmente, un altro aspetto che non vediamo l’ora di vedere nel revival di Sex and the City sono i selfie: le amiche si scatterebbero foto in continuazione, con smartphone all’ultima moda. Come in ogni gruppo, ci sarebbe quella più a suo agio e quella più fissata con il suo aspetto, o quella preoccupata dai like.
Anche le app di appuntamenti come Tinder non possono mancare nel revival: sappiamo già che Charlotte, ovviamente, lo odierebbe Tinder e lo troverebbe troppo lontano dai suoi sogni da principessa. Samantha, ne siamo sicure, invece lo adorerebbe: ma non lo sapremo mai, dal momento che il suo personaggio non tornerà.
Charlotte, nonostante il suo odio per Tinder, avrebbe sicuramente avuto un futuro come mamma blogger. In Sex and the City lascia il lavoro per essere una moglie a tempo pieno (e più tardi, madre), e speriamo di vederla nel revival con la sua nuova nicchia da influencer.
Che cos’altro vi piacerebbe vedere nel revival di Sex and the City?