Da fenomeno mediatico a fonte di pericoli per le nuove generazioni: così sta venendo ora percepita Squid Game (qui la nostra recensione della serie), a seguito delle ormai innumerevoli segnalazioni provenienti dalle scuole di tutta Europa con bambini e ragazzini intenti a emulare i giochi pericolosi della serie tv Netflix. Le prime segnalazioni erano arrivate dal Belgio, poi è stato il turno del Regno Unito dove è partita subito la proposta di vietare la serie, quindi è arrivato puntualissimo il turno dell’Italia, dove si stanno moltiplicando i casi di violenza nelle scuole. Ieri vi abbiamo parlato di quel che è successo a Torino, oggi è il turno di Roma. Dove a scuola sono arrivati anche i carabinieri.
Ecco cosa è accaduto: fuori da alcune scuole elementari romane hanno iniziato a circolare dei bigliettini contenenti un triangolo, un quadrato e un cerchio, ovvero i simboli della celeberrima serie Squid Game. I bigliettini contenevano sul retro una domanda precisa “Vuoi cambiare vita?” con in allegato un numero di telefono: una trovata pubblicitaria a quanto pare, perchè i bigliettini apparterrebbero a un’agenzia immobiliare che sta reclutando personale.
I bigliettini non sono in alcun modo riconducibili alle violenze, secondo i carabinieri, che li hanno collegati ad ‘opere di sensibilizzazione’. Ma le forze dell’ordine hanno dovuto monitorare la situazione a scuola, in quanto schiaffi e pugni ‘a tema Squid Game’ sono sempre più all’ordine del giorno nelle scuole di Roma: “Questa mattina dei bambini di quarta stavano ‘giocando’ tra loro“ – ha detto una suora raccontando di aver visto dei piccoli studenti prendersi a schiaffi e pugni – “Mi sono informata, mi hanno parlato di una serie tv, anche perché i ragazzini mi hanno detto che stavano facendo il gioco del calamaro. State attenti a lasciare mezzi tecnologici in mano ai vostri figli“.
Una situazione che quindi sta completamente degenerando e va tenuta d’occhio con molta attenzione senza sottovalutare quel che sta accadendo: censurare la serie, come richiesto da una petizione online, è decisamente troppo, ma allo stesso tempo bisogna trovare un modo per fermare la deriva con cui la ‘moda Squid Game’ sta pericolosamente invadendo le scuole italiane ed europee.