Squid Game, la serie coreana dei record creata dalla brillante mente di Hwang Dong-hyuk, ha ispirato un nuovo reality show targato Netflix. In Squid Game: The Challenge 456 partecipanti devono affrontarsi in diversi giochi ispirati a quelli della serie tv, nella speranza di riuscire a vincere 5 milioni di dollari. Secondo il colosso dello streaming questo reality show sarebbe dovuto servire a ingannare l’attesa dei fan per la seconda stagione, che potrebbe arrivare direttamente nel 2024. Tuttavia questo show sta dando più di un grattacapo a Netflix e diverse polemiche lo stanno travolgendo in queste settimane in cui la troupe sta girando.
Alcuni concorrenti hanno attaccato il reality show Squid Game: The Challenge, definendolo truccato e disumano.
Le riprese del programma, ispirato alla serie sudcoreana, sono iniziate lunedì scorso e già stanno infuriando le prime feroci polemiche. Qualche giorno fa alcune voci avevano riportato che diversi concorrenti si fossero sentiti male mentre partecipavano al primo gioco, Red Light Green Light, a causa delle temperature eccessivamente basse registrate in Gran Bretagna. Se in quel caso Netflix ha provato a mettere una pezza, vedremo cosa farà ora che sono uscite nuove scottanti rivelazioni. Alcuni concorrenti, che hanno chiesto di restare anonimi, hanno raccontato a Rolling Stone la loro terribile esperienza mentre partecipavano a Squid Game: The Challenge. Tutti hanno puntato il dito contro la disorganizzazione e l’incompetenza della produzione. Ecco cosa ha raccontato un ex concorrente:
“È stata senza dubbio l’esperienza più crudele e difficile che abbia mai affrontato. Eravamo trattati come se fossimo in una corsa di cavalli. Ci trattavano come animali mentre lì fuori si gelava e la corsa era totalmente truccata.”
In molti hanno denunciato il fatto che lo show fosse truccato per permettere ai volti noti presenti tra i partecipanti (per lo più influencer di Instagram o Tik Tok) di accedere alle prove successive. C’è chi ha notato che il proprio microfono era spento e chi ha detto a Rolling Stone di aver visto un concorrente piuttosto famoso essere riammesso nel gioco, dopo essere stato eliminato. Un altro ex concorrente ha aggiunto:
“In realtà non era un gioco a premi. Era uno show televisivo e noi eravamo praticamente delle comparse in uno show televisivo“.
Il colosso dello streaming ha rimandato queste accuse al mittente e ha deciso di pubblicare una nota insieme allo Studio Lambert, che co-produce il reality show di Squid Game, per difendere il lavoro dello staff dello show. Nella nota si può leggere che “qualsiasi suggerimento per cui la concorrenza sarebbe truccata è falsa, così come fasulle sono le affermazioni di gravi danni ai giocatori”. Netflix ha aggiunto poi:
“Abbiamo preso tutte le precauzioni di sicurezza appropriate, inclusa l’assistenza post-gara per ogni concorrente, e un giudice indipendente sta supervisionando ogni partita per garantire che sia equa per tutti”.