Adesso le cose si fanno serie. Non si scherza più. Squid Game sta spopolando in tutto il mondo (qui la nostra recensione della serie) ed è già, dopo poche settimane, senza ombra di dubbio il fenomeno mediatico a livello di serialità televisiva del 2021. Non si discute, e difficilmente negli ultimi mesi dell’anno la sua popolarità e l’effetto devastante che ha avuto sul mondo verranno superati. Netflix ha fatto letteralmente bingo, e il CEO della famosa azienda si è esposto anche più del dovuto, ma senza paura di sbagliare, dicendo che Squid Game potrebbe essere – udite udite – semplicemente il miglior show televisivo di tutti i tempi. Una dichiarazione coraggiosa, fatta quando ancora il fenomeno mediatico non era nemmeno del tutto esploso, che oggi suona un po’ meno strana rispetto a una manciata di giorni fa.
Ma non è tutto oro quel che luccica. Anche nelle migliori storie di successo ci sono dei nei, dei problemi da risolvere, e Squid Game non fa eccezione. Netflix ha fatto un errore: un numero di telefono apparso nella serie televisiva – ormai lo saprete già tutti – era reale e questo ha creato grandi problemi alla proprietaria del numero in questione, una donna coreana che da un giorno all’altro si è ritrovata subissata da migliaia di chiamate senza nemmeno sapere perchè stesse accadendo. La donna infatti non aveva mai nemmeno visto Squid Game: ora sa di cosa si tratta, nei primi giorni in cui riceveva migliaia di telefonate al giorno non ne aveva invece la più pallida idea.
Netflix l’errore lo ha ammesso, ed è corsa ai ripari: è notizia di ieri che il colosso streaming è pronto a modificare la serie, e ha offerto anche un risarcimento alla signora che lo ha però ritenuto irrisorio. Vuole molto di più, e ha parlato a chiare lettere: “La mia vita è stata distrutta“, ha detto Kim Gil-young. “Non riesco a concentrarmi perché numeri sconosciuti mi chiamano ripetutamente. Non riesco a capire la differenza tra chiamate di lavoro autentiche e chiamate scherzose. Ho avuto vecchi clienti che hanno chiamato per lamentarsi del fatto che non riuscivano a raggiungermi”
Riferendosi a Netflix, la donna ha asserito: “Hanno detto che sono dispiaciuti, ma onestamente non sono sicuro che lo siano davvero. Mi chiedo se avrebbero reagito allo stesso modo se non fossi stato un individuo ma una grande azienda”.
La vicenda promette di non finire qui: la parte lesa vorrà un risarcimento danni ingente, dopo che la sua vita è cambiata da un giorno all’altro.