Il delirio Squid Game non si ferma. La serie è passata dall’essere sulla bocca di tutti come semplice prodotto di intrattenimento, peraltro molto valido (qui trovate la nostra recensione) all’esserlo per tutt’altri motivi. Da un po’ di giorni infatti impazza la Squid Game-mania nei posti sbagliati: ovvero nelle scuole, dove bambini e ragazzini riproducono i giochi pericolosi della serie Netflix arrivando anche a farsi reciprocamente del male. L’allarme è scattato per la prima volta in Belgio, a seguire è toccato al Regno Unito – dove si è parlato di vietare la serie – e infine ecco anche l’Italia, dove episodi prima a Torino e poi a Roma – dove sono intervenuti anche i carabinieri – hanno portato anche a far sì che venisse costituita una petizione per censurare la serie.
In tutto ciò, quel che molti dicono è che più che colpa della serie o dei bambini, la colpa è dei genitori che permettono loro di vedere prodotti comunque ‘forti’ come Squid Game. A riguardo è intervenuta anche la polizia postale, che ha definito testualmente Squid Game come un prodotto che è ritenuto ‘Pericoloso per i bambini’ e ha condiviso in allegato un vademecum di 7 consigli per i genitori. Eccoli:
• Ricordate che la serie Squid Game è stata classificata come VM 14 ovvero vietata ad un pubblico di età inferiore a quella indicata. Questa limitazione indica che i suoi contenuti possono turbare i minori con intensità variabile a breve e lungo termine;
• Valutate se possa essere utile guardare la serie prima di esprimere assenso o dissenso alla visione dei vostri figli che hanno più di 14 anni: sarete più precisi e consapevoli di quali siano gli elementi critici su cui poggia la vostra decisione e potrete argomentarli in modo convincente ai vostri figli;
• Parlate in famiglia della serie, chiedete ai bambini/ragazzi cosa ne pensano in modo che, anche se non hanno il permesso di vederla, siano in grado di partecipare ad eventuali commenti e discussioni con i coetanei;
• Ricordate ai bambini/ragazzi che quanto rappresentato nelle serie è frutto di finzione e che la violenza non è mai un gioco a cui partecipare;
• Tenete sempre vivo il dialogo familiare sui temi dell’uso delle nuove tecnologie con i ragazzi: ponete loro domande e ascoltate come la pensano. I nativi digitali hanno una visione differente da quella degli adulti e può essere utile conoscere il loro punto di vista sui rischi e sui fenomeni emergenti;
• Se avete contezza che stanno circolando tra i bambini/ragazzi giochi violenti che imitano quelle ritratte nella serie, non esitate a segnalare la cosa a www.commissariatodips.it
Insomma, il fenomeno Squid Game continua a essere oggetto di discussioni: ora anche da parte della polizia postale.