Nella prima stagione di Star Trek: Discovery ha prestato il volto al guerriero Klingon Kol, uno dei principali cattivi. In seguito, nella seconda stagione, è anche tornato nei panni di Kol-Sha, il padre di Kol. Lo abbiamo visto essere Tenavik, il figlio del Cancelliere Klingon L’Rell (Mary Chieffo) e Ash Tyler (Shazad Latif) ma anche, nella terza stagione, Aurellio, un brillante scienziato al servizio del sindacato criminale Orion, il Catena Smeraldo. Abbiamo inoltre avuto modo di trovarlo anche in alcuni episodi della serie CBS Jericho, CSI Miami, Castle, Grey’s Anatomy e The Unit, oltre che in alcune pellicole cinematografiche. Adesso, purtroppo, è stato confermato dalla sua famiglia che Kenneth Mitchell è morto a soli 49 anni a causa delle complicazioni dovute alla sua malattia.
La star di Star Trek Kenneth Mitchell è morta a soli 49 anni
A febbraio del 2020, è stato proprio Kenneth Mitchell a rivelare di soffrire di sclerosi laterale amiotrofica. Dal 2019, infatti, era costretto a utilizzare la sedia a rotelle, strumento che è stato anche “incorporato” nel personaggio che ha interpretato nella terza stagione di Star Trek: Discovery, ossia Aurellio. Dopo la diagnosi, l’attore è comunque apparso in più occasioni a degli eventi che riguardavano proprio la famosa serie televisiva, mostrandosi sempre con lo spirito positivo che lo contraddistingueva oltre che con gentilezza. Il doloroso annuncio è stato dato dalla stessa famiglia dell’attore: “Per cinque anni e mezzo, Ken ha affrontato una serie di terribili sfide a causa della Sla. E nel modo più autentico di Ken, è riuscito a superare ognuna di esse con grazia e impegno, per vivere una vita piena e gioiosa in ogni momento. Ha vissuto secondo il principio che ogni giorno è un dono e che non camminiamo mai da soli”, mentre sui social è stato salutato con queste parole: “Con il cuore pesante annunciamo la scomparsa di Kenneth Alexander Mitchell, amato padre, marito, fratello, zio, figlio e caro amico”. Inoltre, è stato creato un GoFundMe per la moglie di Kenneth, Susan, e i figli Lilah e Kallum. L’attore, prima di morire, aveva chiesto infatti che tutte le donazioni fossero destinate alla ricerca sulla Sla o a sostegno dei suoi figli.