Steve Carell ha alle sue spalle una lunga e solida carriera che spazia tra ruoli comici come in 40 anni vergine e film drammatici come Beautiful Boy in cui è riuscito a mostrare un altro lato di sé. Attualmente è impegnato nella serie tv di Apple TV Plus The Morning Show, che è arrivata alla seconda stagione, in cui recita al fianco di Jennifer Aniston e Reese Witherspoon. Il suo nome però è legato soprattutto a The Office, il remake della serie comedy inglese di Ricky Gervais che di recente è arrivato su Netflix. Già lo scorso anno la serie tv aveva ottenuto dei numeri straordinari ed era stata una delle serie tv più viste, riuscendo addirittura a superare le più chiacchierate e pubblicizzate The Mandalorian e The Crown. In tanti durante il lockdown hanno riscoperto questa gioiello e hanno riso grazie alle buffe avventure dei dipendenti della Dunder Mifflin. Visto il grande successo che The Office ora sta ottenendo, ci sembra assurdo pensare che all’epoca l’idea di realizzare un remake della comedy inglese fosse vista con un certo scetticismo da molti.
Eppure a quanto pare Paul Rudd cercò addirittura di convincere il suo amico e collega Steve Carell a non interpretare Michael Scott.
Era il lontano 2004, quando la comedy britannica creata da Ricky Gervais vinse un Golden Globe come “Miglior serie comedy”, mentre il comico fu premiato come “Miglior attore in una serie commedia”. A quel punto la NBC decise di cavalcare l’onda e di produrre un remake americano della serie tv che venne affidato a Greg Daniels. La rete si mise immediatamente alla ricerca di qualcuno che potesse competere con Ricky Gervais e interpretare il ruolo di Michael Scott nella serie tv americana. Dopo il rifiuto di Paul Giamatti, vennero provinati anche numerosi attori come Martin Short, Hank Azaria e Bob Odenkirk. A un certo punto la rete decise di contattare Steve Carell, un attore comico che aveva già lavorato per la tv e che al cinema si era distinto in due commedie di successo Una settimana da Dio e Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy. Mentre Steve Carell era in trattative per il ruolo di Michael Scott, il suo amico Paul Rudd cercò di convincerlo a non recitare in The Office.
A rivelare questo interessante retroscena è un estratto del libro scritto dall’attore Brian Baumgartner e il produttore esecutivo Ben Silverman che è uscito il 16 novembre. Welcome to Dunder Mifflin: The Ultimate Oral History of The Office raccoglie diversi segreti e curiosità sulla serie tv rivelati dagli attori del cast e dal resto degli addetti ai lavori. Nel romanzo viene ricordato che quando Steve Carell raccontò a Paul Rudd che aveva intenzione di fare un provino per The Office, lui cercò di dissuaderlo. Ecco il racconto di Steve Carell:
“Ricordo che prima di fare l’audizione stavo parlando con Paul Rudd. Non avevo mai visto lo show originale e mi ha chiesto cosa stessi facendo. Questo è successo subito dopo Anchorman. Gli ho detto che stavo per fare un provino per la versione americana di The Office e lui ha detto: ‘Ugh, non farlo. Pessima, pessima mossa. Voglio dire, non sarà mai così bello.’ Ma lo dicevano tutti.”
E infatti Paul Rudd non era l’unico a pensare che il remake sarebbe stato un buco nell’acqua e anche John Krasinski aveva paura che lo show sarebbe stato terribile. Poco prima di fare il provino per il ruolo di Jim Halpert offese infatti per sbaglio Greg Daniels, dicendogli: “Spero che i produttori non rovinino questo progetto come hanno fatto con altri adattamenti inglesi“. Solo allora Daniels gli rivelò di essere proprio lui uno dei produttori del remake della serie tv. Per fortuna Paul Rudd e John Krasinski si sbagliavano e la versione americana si è rivelata all’altezza dell’originale, riuscendo addirittura a superare la fama della serie britannica.