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Ecco come Steve Carell ha salvato il personaggio di Michael Scott (e The Office) secondo il regista Paul Feig

Steve Carell come Michael Scott in una scena di The Office
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The Office US è probabilmente una delle comedy migliori e più amate di tutti i tempi. Remake dell’omonima serie britannica creata da Ricky Gervais e Stephen Merchant, questo show è riuscito a superare il successo dell’originale, andando in onda dal 2005 al 2013 per un totale di 9 stagioni (sapete che sta per arrivare una nuova versione?). Inoltre, negli ultimi anni questa serie ha ottenuto nuova vita grazie allo streaming, raggiungendo un pubblico di giovanissimi che non erano neppure nati al momento della prima messa in onda. Parte del merito di questo successo va indubbiamente allo straordinario cast corale, capeggiato da un brillante Steve Carell nei panni dell’inappropriato e incompetente boss Michael Scott. Eppure, a quanto pare un simile esito non era affatto scontato.

A raccontarlo è stato Paul Feig, regista di alcuni episodi di The Office a partire dalla seconda stagione, in particolare dal terzo episodio della seconda stagione, intitolato Office Olympics. Ospite del podcast Dinner’s On Me di Jesse Tyler Ferguson, Feig ha affermato che al momento del suo arrivo sul set non solo lo show non stava andando bene in termini di ascolti, ma che il personaggio di Michael Scott non stava affatto funzionando. Il regista ha spiegato che paradossalmente, mentre la carriera di Steve Carell era appena esplosa grazie al film 40 anni vergine, il personaggio di Michael era terribilmente “monotono e meschino“. “[…]all’improvviso Steve era questa grande star, e avevano questa grande star nello show che pensavano non stesse funzionando. E non stava funzionando negli ascolti“, ha spiegato il regista.

Proprio durante le riprese di Office Olympics, però, Steve Carell ha fatto una scelta che, secondo il regista, ha cambiato per sempre il personaggio di Michael Scott. E, dunque, salvato The Office, spingendo il pubblico ad interessarsi alle sorti del boss della Dunder Mifflin.

La scena che stavamo girando è quella in cui tutti avrebbero dovuto lavorare, ma stanno perdendo tempo facendo questa cosa. E per non mettersi nei guai con Michael, gli danno una medaglia“, ha raccontato il regista di The Office. “Ma mentre la stavamo girando, Steve si emoziona. Steve nei panni del personaggio, che ha avuto una giornata terribile. E allora inizia quasi a piangere, una lacrima scende dal suo occhio e tutti noi eravamo tipo, ‘Oh mio Dio’. E io gli dico, ‘Oh, fallo di nuovo. Fallo di nuovo. È fantastico‘”.

La decisione di Steve Carell di mostrare un Michael Scott emozionato sul podio si è rivelata, dunque, fondamentale per il futuro di The Office. Secondo Paul Feig, infatti, è stata proprio questa la scena che ha reso evidente a tutti la vera natura di Michael Scott “[…] penso che quello sia stato il momento in cui abbiamo capito, è lui“, ha affermato il regista. È umano e tutti lo hanno capito. ‘No, non è un c******e. È un idiota incompreso che è un c******e perché sta cercando di essere divertente‘. Giusto. Allora pensi, ‘Ok, le sue intenzioni sono buone‘”.

Non possiamo che essere d’accordo con Paul Feig sul fatto che l’interpretazione di Steve Carell, che è riuscito a rendere il personaggio di Michael Scott più umano e ricco di sfumature, sia stata decisiva per la salvezza di The Office.