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Steven Spielberg parla di Schindler’s List, il film di cui va più orgoglioso: «Ero terrorizzato»

Steven Spielberg

Steven Spielberg è uno dei più grandi registi viventi e un’importante figura della storia del cinema americano.

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Premiato quattro volte agli Oscar Awards, ha diretto centinaia di film indimenticabili che sono diventati dei cult. Il suo grande merito è stato quello di essere riuscito a passare dal curare la regia di popolarissimi blockbuster come Jurassic Park, E.T. e Indiana Jones a capolavori del cinema come Il colore viola, Schindler’s List e Salvate il soldato Ryan. Nonostante sia in attività dal 1969, il genio di Steven Spielberg non sembra essersi affatto esaurito e proprio due anni fa è tornato ad incantarci con The Fabelmans (che vedeva anche David Lynch nel cast). La pellicola, in cui racconta la storia della sua famiglia e la nascita dell’amore per il cinema, ha ottenuto sette nomination agli Oscar. E guardando al futuro il regista ha annunciato che non intende fermarsi e ha detto: «Non ho ancora finito».

In una carriera così ricca di grandi titoli c’è un film però che rende particolarmente orgoglioso Steven Spielberg ed è Schindler’s List.

L’opera, che è uscita nel 1993, ha vinto sette premi Oscar ed è oggi considerata uno dei migliori film della storia del cinema. Incentrata sulla vera storia di Oskar Schindler, l’uomo che ha salvato più di 1000 ebrei dallo sterminio della Shoah, vedeva nel cast Liam Neeson, Ben Kingsley e Ralph Fiennes. Schindler’s List ha regalato a Steven Spielberg la grande consacrazione, mostrando al mondo di cosa era davvero capace il regista. Sarà per questo motivo, oltre che per la delicata e importante tematica trattata nel film, che l’uomo ne va molto orgoglioso:

È il miglior film che abbia fatto. Non dirò che è il miglior film che avrò mai fatto. Ma attualmente è il lavoro di cui sono più orgoglioso.

Steven Spielberg ha fatto questa dichiarazione nel corso di una lunga intervista rilasciata a The Hollywood Reporter, nella quale ha ripercorso anche il lungo processo che ha portato alla realizzazione del film. Con grande onestà ha ricordato che era molto teso all’idea di affrontare un tema così delicato, ma che per fortuna ha potuto contare sull’aiuto di Martin Scorsese. Ecco cosa ha spiegato:

Non avevo ancora realizzato quello che definirei il mio primo film “per adulti”, ed ero terrorizzato all’idea che Schindler’s List fosse il mio primo, perché cosa sarebbe successo se non fossi stato abbastanza maturo? Ero certo di non essere pronto ad affrontare la gravità dell’argomento, moralmente o cinematograficamente. […] Ma non volevo impedire alla storia di raggiungere lo spirito del tempo, quindi mi sono rivolto a Sydney Pollack. Ci ha provato e ha deciso che non era in grado di farlo. A un certo punto potrei averlo menzionato a Barry Levinson; Penso che Barry abbia rifiutato. E sono andato da Marty [Scorsese], e Marty era incuriosito. È stato Marty ad assumere Steve Zaillian, quindi il contributo più grande che Marty ha dato è stato trovare il miglior sceneggiatore per adattare il libro di Keneally.”

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